Minenwerfer: differenze tra le versioni

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La versione media dell'arma, il ''[[17 cm mittlerer Minenwerfer]]'', dizione accorciata in mMW e traducibile come "mortaio medio da 170 mm", fu prodotta a partire dal [[1913]] e all'inizio della guerra ne furono messi in campo 116 esemplari.
 
La versione leggera, il ''[[7,58 cm Minenwerfer|7,58 cm leichter Minenwerfer]]'', abbreviato in lMW e stante per "mortaio leggero da 75,8&nbspmmnbsp;mm", allo scoppio della guerra era ancora in fase di sperimentazione e ne esistevano solo prototipi, ma venne rapidamente messa in produzione. L'arma si dimostrò molto più funzionale dell'artiglieria convenzionale. Per fare un paragone, il cannone [[7,7 cm FK 96 nA]] per essere spostato richiedeva una squadra di sei cavalli, mentre per trasferire il lMW ne bastava uno solo; inoltre quattro uomini da soli potevano riposizionare il lMW sul campo di battaglia. Il ''minenwerfer'' era oltretutto più economico, in quanto produrlo costava solo un settimo di quanto costasse un pezzo d'artiglieria e anche le munizioni che sparava avevano un costo inferiore.
 
Dal momento che la potenza del lancio, e di conseguenza la potenza di fuoco, del Minenwerfer era però bassa, per riempire i proiettili fu impiegata una certa varietà di [[esplosivo|esplosivi]] inadatti all'artiglieria convenzionale, come il [[Trinitrotoluene|TNT]]. Generalmente però si usavano esplosivi a [[nitrato d'ammonio]] e [[carbone]]. L'instabilità di questo tipo di esplosivi li faceva talvolta scoppiare ancora all'interno della canna: gli incidenti di questo tipo furono numerosi e uno di questi, nel [[1916]], costò la vita a Karl Völler, capo progettista della Rheinmetall. Queste problematiche vennero infine risolte con il tempo.