Cosimo Rizzotto: differenze tra le versioni

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Nell'agosto [[1922]] il governo del [[Paraguay]],<ref name=F7p79/> alle prese con l'insurrezione di un gruppo di ufficiali, richiese i servizi dei piloti della scuola italiana di Castenar.<ref>Il primo ad accettare fu [[Nicola Bò]], che trasferì in Paraguay uno [[SPAD S.XX]], due [[SAML S.1|SAML]] e tre [[Ansaldo SVA.5|SVA.5]].</ref> Al suo arrivo nel paese sudamericano con un [[Breguet Bre 14|Breguet XIV]] biposto, egli eseguì numerose missione di [[Aereo da ricognizione|ricognizione]] e [[Aereo da bombardamento|bombardamento]] contro le posizioni tenute dai ribelli. Il 25 agosto, durante una missione di ricognizione, si ruppe l'[[elica]] del Breguet e il suo motore andò a fuoco. Riuscì a compiere un atterraggio di emergenza, ma l'aereo rimase distrutto, ed allora lasciò il Paraguay per ritornare in Argentina,<ref name=F7p79/> dove rimase fino al 1923 in qualità di istruttore presso la Escuela di Castelar. Nel 1926 diresse la costruzione di una azienda agricola italiana per veterani di guerra a Salto, in Uruguay, trasferendosi successivamente in [[Brasile]]<ref>In Brasile svolse anche la carica di console presso l'Ambasciata d'Italia.</ref> come vicedirettore di una società agricola.
 
Ritornato in Italia nel [[1935]] fu richiamato in servizio<ref name=V9p88/> dalla [[Regia Aeronautica]] in vista dell'[[Guerra d'Etiopia|invasione dell'Etiopia]].<ref name=V9p88/> Due mesi dopo fu ricollocato in congedo, e si dedicò alla costituzione di un Museo dell'Aeronautica che doveva sorgere a Milano per volontà del [[Benito Mussolini|Duce]]. Nel [[1936]] fu richiamato in servizio attivo con mansioni di governo, e inviato in [[Africa Orientale Italiana]].<ref name=V9p88/> Al suo arrivo a [[Mogadiscio]], in [[Somalia]], le ostilità si erano concluse. Rimase nella città somala un anno, trasferito poi sull'aeroporto di [[Dire Daua]], per essere congedato nel [[1937]]. Ottenuta la concessione di un vasto appezzamento di terreno vergine nella [[Oromia|regione sudorientale]] degli [[Arussi (provincia)|Arussi]], si stabilì in [[Africa]] costruendo una fattoria in cui investì tutti i suoi risparmi. Con l'entrata in [[Seconda guerra mondiale|guerra]] dell'Italia, il 10 giugno [[1940]], fu richiamato in servizio attivo.<ref name=V9p88/> Nell'aprile [[1941]] si trovava presso la sua fattoria ad organizzarne la difesa contro gli attacchi dei ribelli etiopi, ma l'11 dello stesso mese<ref name=V9p88/> fu preso prigioniero dalle [[British Army|truppe]] [[Gran Bretagna|inglesi]], rimanendo recluso in campo di concentramento in [[KeniaKenya]] per cinque anni.<ref name=V9p88/> Ritornato in Italia nel [[1946]], trovò ricevette un impiego<ref>In quanto veterano di guerra e profugo dall'Africa.</ref> presso l'[[Milano|amministrazione comunale di Milano]].<ref name=V9p88/> Andato in pensione nel [[1958]] si spense a Milano il 18 febbraio [[1963]].<ref name=F7p157-158/>
 
==Onorificenze==