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==Biografia==
Nato a Subiaco il 24 novembre [[1880]] da genitori ignoti, svolse vari mestieri tra cui il macellaio e l'infermiere. Di queste abilità professionali si servì per fare a pezzi le sue vittime.
Uccise la sua prima vittima, Pasqua Bartolini Tiraboschi nel [[1928]] a [[La Spezia]] dove gestì per breve tempo una pensione. La donna venne uccisa nel sonno nel suo appartamento di via Genova. Il cadavere della Tiraboschi venne fatto in piccoli pezzi e gettato nel pozzo nero dell'appartamento.
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La mattina del 16 novembre [[1932]] alla [[stazione di Napoli Centrale]], vennero ritrovate due valigie abbandonate in un treno proveniente da [[Stazione di Torino Porta Nuova|Torino Porta Nuova]] e consegnate all'ufficio oggetti smarriti. Una volta aperte venne ritrovato parte del corpo di una donna, avvolto nella carta di giornale. Il giorno dopo venne ritrovata nella [[Stazione di Roma Termini]] un'altra parte del corpo della vittima; le ricerche portarono alla scoperta del nome della donna uccisa, che si chiamava Paolina Gorietti. Ella aveva quasi 40 anni al momento della morte e lavorava come cameriera fino a quando fuggì a La Spezia con l'uomo che aveva trovato mediante un annuncio matrimoniale e con cui doveva, a sentir lei, gestire una pensione. A seguito all'identificazione della vittima la Polizia arrivò in breve tempo all'individuazione del suo seduttore.
Il Serviatti utilizzava degli annunci sui quotidiani per adescare le sue vittime. La formula con cui si proponeva era sempre la stessa: ''"Pensionato, 450 mensile conoscerebbe Signorina con mezzi. Preferibilmente conoscenza scopo matrimonio"''.
Cesare Serviatti, arrestato e messo alle strette, confessò l'omicidio della Gorietti e di altre sei donne, tra cui Pasqua Bartolini Tiraboschi e Bice Margarucci.▼
▲Cesare Serviatti, arrestato e messo alle strette, confessò l'omicidio
Il cadavere decapitato di quest'ultima era stato ripescato il 3 novembre [[1930]] sulla costa laziale, tra Santa Marinella e Ostia. Serviatti confessò di aver abbordato con un annuncio matrimoniale anche questa vittima, pure lei cameriera come la Gorietti, all'identico scopo di derubarla dei risparmi di una vita, di averla strangolata, fatta a pezzi, messa in una valigia e gettata nel [[Tevere]] dal Ponte Garibaldi; da qui le correnti avrebbero trascinato il corpo fino in mare. Dopo la confessione gli inquirenti poterono ritrovare in fondo al pozzo di via Genova anche i resti della prima vittima Pasqua Bartolini Tiraboschi. Delle altre presunte vittime Serviatti non fece il nome e non vennero mai ritrovate.
Davanti al Tribunale della Spezia, dove il processo iniziò il 14 giugno [[1933]], venne condannato per furto e rapina, dato che rapinò la Gorietti di 2.000 lire in contanti e altre 2.000 lire ricavate da un libretto postale. Venne condannato
==Bibliografia==
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