Dialetto monegasco: differenze tra le versioni

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[[File:P1040452.JPG|thumb|Segnaletica bilingue (monegasco/francese) nel centro storico di Monaco.]]Il Principato di Monaco deve la propria specificità linguistica tradizionale al controllo del territorio da parte dei [[Repubblica di Genova|Genovesi]] dal [[1191]] e, soprattutto, alla reggenza del paese da parte della signoria dei [[Grimaldi]] a partire dal [[1297]], che comportò il ripopolamento da parte di persone provenienti dalla vicina [[Riviera di Ponente]] ligure.
 
La classificazione scientifica individua il monegasco come subvarietà del [[dialetto intemelio|ligure intemelio]], cui rimane del tutto affine nonostante qualche modesto influsso, prevalentemente lessicale, dall'[[lingua occitana|occitano]], a causa di una forte immigrazione soprattutto nei dintorni della Rocca. Dal momento che la continuità territoriale con l'area linguistica [[Liguria|ligure]] è garantita da alcune caratteristiche del dialetto di [[Mentone]], non si considera quella monegasca come una ''enclave'' ligure in territorio occitanofono.
 
Già in forte declino agli inizi del [[XX secolo]], il monegasco ha conosciuto un rinnovato interesse a partire dalla prima metà del secolo: nel [[1924]] fu fondato il ''Comité National des Traditions Monégasques / Comitau Naçiunale d'ë Tradiçiue Munegasche'', avente come obiettivo, fra gli altri, anche lo studio e la promozione della parlata locale; dal punto di vista letterario, il contributo maggiore fu dato da [[Louis Notari]] (1879-1961), che tentò di risollevare le sorti della lingua mediante la scrittura di un «poema nazionale», ''A legenda de Santa Devota'' ([[1927]]).