Diapason: differenze tra le versioni

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== La frequenza ==
La frequenza dell'attuale [[la (nota)|La]] sopra il [[Do (nota)|Do]] centrale è fissata a 440 Hz, anche se talvolta sono usatemolto diffuse anche altre frequenze, come ad esempio 442 Hz e 443 Hz. Si usa però abbassare il diapason a 392 o 415 Hz per eseguire la [[musica barocca]] e a 430 Hz per eseguire la musica del [[Classicismo (musica)|classicismo]].
 
Fino al 19 °XIX secolo non ci fu nessuno sforzo coordinato per determinare uno standard in campo musicale e l'intonazione variava ampiamente in tutta l'Europa. Non essendoci un riferimento comune, le altezze non solo variavano da luogo a luogo, ma c'erano grosse differenze anche all'interno della stessa città. Ad esempio l'intonazione di un organo di una cattedrale inglese nel 17 °XVII secolo avrebbe potuto essere fino a cinque semitoni inferiore a quella utilizzata per uno strumento a tastiera da camera nella stessa città.
 
Nella sola Europa, dal [[rinascimentoRinascimento]] al [[XVIII secolo]] si ebbero differenti valori di frequenza per il [[la (nota)|La]]: tono romano (328 Hz), tono francese (392 Hz), Kammerton (da 400 a 419 Hz), tono veneziano (430-460 Hz), Chorton (465 Hz), Kirchenton (da 470 a 490 Hz), Cornetton (490 Hz e più). Successivamente, tono pianistico del XIX secolo (432 Hz). Il corista più basso della storia si attribuisce ad alcuni virginali del tardo [[XVI secolo]], con il La a 322 Hz, mentre il più alto in assoluto è quello dell'organo Stertzing della chiesa di san Pietro a [[Erfurt]], del [[1702]], con il La a 519 Hz.
 
Ad ogni modo bisogna osservare che le frequenze qui riportate si basano su misurazioni moderne e che questi dati non erano noti ai musicisti dell'epoca. Nonostante il filosofo-matematico francese [[Marin Mersenne]] avesse tentato ununo studio delle frequenze sonore già nel 17 °XVII secolo, tali misurazioni non divennero scientificamente accurate fino al 19 °XIX secolo, a cominciare dal lavoro del fisico tedesco [[Johann Scheibler]] nel 1830. In seguito il matematico e musicologo Alexander Ellis, nel 1880, catalogò l'accordatura dei diapason in varie città europee.<ref>Michael Praetorius (1991)., ''Syntagma Musicum: Parts I and II. De Organographia. II, Parts 1-2.'', Clarendon Press, 1991</ref> Nella [[Roma]] del '500 e '600 era l'[[Organo (musica)|organo]] a dare il La, utilizzando quello della sua quarta ottava (La<sub>4</sub>). In quell'epoca ogni chiesa aveva quindi il suo, che era generalmente di 400 Hz ma scendeva anche a 390 Hz.
 
Nel [[1859]] il valore di riferimento dei concerti sinfonici era 448,8 Hz. Nello stesso anno a Parigi una commissione, composta da noti musicisti ([[Hector Berlioz|Berlioz]], [[Gioachino Rossini|Rossini]] ecc.), stabilisce con [[decreto imperiale]] la [[normalizzazione]] del diapason, per tutto il territorio [[Francia|francese]], a 435 Hz.
 
Il matematico e musicologo [[Alexander Ellis]] nel [[1880]] catalogò l'accordatura dei diapason in varie città europee<ref>Alexander Ellis, "''The History of musical pitch"', LondonLondra, 1880</ref>.
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Il problema della normalizzazione fu posto seriamente a [[Vienna]] nel 1885 da un Congresso internazionale, quando si discusse la possibilità di seguire l'esempio francese del '591859 per adottare un diapason europeo. Il congressoCongresso confermò la frequenza del diapason a 435 Hz.
 
Prima di venir stabilita nell'attuale misura dal congressoCongresso di Londra del 1939, la frequenza del diapason ebbe quindi notevoli variazioni da nazione a nazione e anche da un genere di musica all'altro (musica di chiesa, di teatro, [[Musica sinfonica|sinfonica]]). Storicamente, infatti, si ebbero differenti valori di frequenza per il La e numerosi sono stati i sistemi di accordatura musicale ("temperamenti") utilizzati per fissare la frequenza dell'[[altezza (suono)|altezza]] delle note in una scala.
 
Solo nel 1953, su iniziativa dell'ISO, a Londra, la frequenza passò, non senza ostacoli, all'attuale 440 Hz.<br />