Ferrovia Roma-Ancona: differenze tra le versioni

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Il progetto della ferrovia prese forma nell'allora [[Stato Pontificio]] dopo la morte, nel [[1846]], di [[papa Gregorio XVI]] che, pur non essendo contrario all'uso del mezzo ferroviario (a dispetto della diffusa credenza), non ne autorizzò mai la costruzione. Salito sul ''trono di Pietro'' [[Pio IX]], la Segreteria di Stato, con la ''Notificazione'' del 7 novembre [[1846]] autorizzava tra l'altro la costruzione di una ferrovia che collegasse lo Stato al suo principale porto dell'[[Adriatico]], quello di [[Porto di Ancona|Ancona]]<ref>Ministero del commercio e dei Lavori Pubblici, ''Ragguaglio di quanto è stato operato dal 1859 al 1863'' (nella sezione delle strade ferrate), Roma, Tipografia della Reverenda Camera Apostolica, 1864.</ref>.
 
Lo scopo era anche quello di raggiungere [[Bologna]] e [[Modena]] e collegarsi con le strade ferrate del [[Lombardo-Veneto]]. Vennero presentate varie alternative di tracciato passanti per il valico di [[Fossato di Vico|Fossato]], per la valle del [[Potenza (fiume)|fiume Potenza]] e per la valle del [[Nera (Italia)|Nera]] e del [[Chienti]], ma alla fine la commissione pontificia approvò la prima alternativa rilasciandone nel maggio [[1856]] la relativa ''facoltà'' (concessione).
 
Il progetto esecutivo prese il nome di '''Strada Ferrata «Pio Centrale»''' in onore del Papa<ref>Nella ''Notificazione'' del 1846 era stata approvata la costruzione di tre linee ferroviarie. Allo scopo erano state costituite tre società: «Pio Latina», «Pio Centrale» e «Pio Emilia».</ref>, ma fu realizzata solo dieci anni dopo, inaugurata il 29 aprile [[1866]], dal Regno d'Italia; l'avvio dei lavori era stato rallentato dal passaggio dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia di gran parte del territorio attraversato dalla ferrovia e la costruzione era andata a rilento per dissesti e scandali finanziari, difficoltà di tracciato e non ultimo, anche incidenti come l'esplosione del deposito di polveri da sparo durante la costruzione del tratto Narni-Nera Montoro. L'esercizio fu comunque iniziato, nelle tratte già costruite, già nel [[1865]] dalla [[Società per le strade ferrate romane]] (SSFR), nata dalle ceneri di un gruppo di piccole società minori.
 
Nel [[1870]] la linea venne interrotta nel suo tratto romano dal [[Genio militare|Genio guastatori]] pontificio in più punti, per contrastare l'occupazione italiana degli ultimi avamposti dello Stato della Chiesa. Riattivata con [[Roma]] ormai capitale, svolse tuttavia un servizio oltremodo scadente, che a seguito delle proteste generali portò al riscatto della linea da parte dello Stato, dato il fallimento della SSFR. Nel [[1885]] la linea venne incorporata nella [[Rete Adriatica]] e gestita dalla [[Società Italiana per le strade ferrate meridionali]] che già nel [[1890]] provvide all'attivazione del doppio binario tra Roma ed [[Orte]]. Nel [[1905]] l'esercizio passò alle [[Ferrovie dello Stato|FS]], nel [[1906]] venne attivata la tratta da [[Stazione di Ancona|Ancona]] ad [[Stazione di Ancona Marittima|Ancona Marittima]] e alla fine del [[1907]] venne raddoppiato il tratto tra Ancona e [[Falconara Marittima|Falconara]]. Data l'importanza della relazione e per il traffico in aumento, durante il periodo fascista, si procedette al potenziamento delle infrastrutture; la linea comunque continuò ad essere esercita con [[Trazione ferroviaria|trazione a vapore]] con l'uso delle potenti [[Locomotiva Gruppo 471|locomotive 471]].
 
Nel [[1885]] la linea venne incorporata nella [[Rete Adriatica]] e gestita dalla [[Società Italiana per le strade ferrate meridionali]] che già nel [[1890]] provvide all'attivazione del doppio binario tra Roma ed [[Orte]].
Nel [[1935]] l'introduzione delle [[Automotrice ALn 56|automotrici ALn 56]] permise di ridurre quasi a metà il tempo di percorrenza occorrente alla relazione stabilendo anche treni ''non stop'' tra Roma ed Ancona in sole 4 ore contro 7 ore dei treni ordinari a vapore. Il 28 ottobre [[1935]] finalmente venne il tempo della trazione elettrica a 3000 volt a [[corrente continua]] con l'utilizzo delle nuove [[Automotrice FS ALe 40|elettromotrici binate ALe 40]] provviste anche di cucina a bordo. A [[seconda guerra mondiale]] già iniziata venne attivato anche il raddoppio della Orte-[[Foligno]] ma già nel [[1944]] la linea intera era interrotta in vari punti con gravissimi danni ad oltre il 60% delle infrastrutture. La riattivazione completa avvenne nel [[1946]]. La linea, proprio a causa della sua tortuosità, è stata protagonista dell'importante esperimento di esercizio con l'innovativo [[ETR 401]] Fiat/FS che è il capostipite della variegata famiglia dei [[Pendolino|Pendolini]].
 
Il 1° luglio [[1905]] l'esercizio passò alle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]].
 
Il 22 maggio [[1906]] venne attivata la tratta da [[Stazione di Ancona|Ancona]] ad [[Stazione di Ancona Marittima|Ancona Marittima]]<ref>{{Cita web|url=http://www.stazionidelmondo.it/anconamarittima.htm|titolo=Stazioni del Mondo - Ancona Marittima|sito=www.stazionidelmondo.it|accesso=2016-03-16}}</ref> e il 16 settembre [[1907]] venne raddoppiato il tratto tra Ancona e [[Falconara Marittima]]<ref name=":1">[http://www.trenidicarta.it/aperture.html Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926]</ref>.
 
Data l'importanza della relazione e per il traffico in aumento, durante il periodo fascista, si procedette al potenziamento delle infrastrutture; la linea comunque continuò ad essere esercita con [[Trazione ferroviaria|trazione a vapore]] con l'uso delle potenti [[Locomotiva Gruppo 471|locomotive 471]].
 
Nel [[1935]] l'introduzione delle [[Automotrice ALn 56|automotrici ALn 56]] permise di ridurre quasi a metà il tempo di percorrenza occorrente alla relazione stabilendo anche treni ''non stop'' tra Roma ed Ancona in sole 4 ore contro 7 ore dei treni ordinari a vapore.
 
Il 28 ottobre [[1939]] entrò in esercizio la trazione elettrica a 3.000 [[Volt|V]] [[Corrente continua|CC]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ministero delle Comunicazioni, Ferrovie dello Stato. Ufficio impianti elettrici e di segnalamento|anno=1939|titolo=Elettrificazione ferrovia Orte-Falconara|rivista=|città=Reggio Calabria|volume=|numero=}}</ref> con l'utilizzo delle nuove [[Automotrice FS ALe 40|elettromotrici binate ALe 40]] provviste anche di cucina a bordo.
 
Il 15 luglio [[1939]] entrò in esercizio il raddoppio tra [[Narni]] e [[Terni]] e il 12 febbraio [[1940]] quello tra [[Orte]] e [[Narni]]<ref name=":1" /> ma già nel [[1944]] la linea intera era interrotta in vari punti con gravissimi danni ad oltre il 60% delle infrastrutture. La riattivazione completa avvenne il 12 maggio [[1945]]<ref name=":1" />.
 
La linea, proprio a causa della sua tortuosità, è stata protagonista dell'importante esperimento di esercizio con l'innovativo [[ETR 401]] Fiat/FS che è il capostipite della variegata famiglia dei [[Pendolino|Pendolini]].
 
==Interventi di potenziamento e raddoppio==
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== Caratteristiche ==
La linea è una [[ferrovia]] in parte a binario semplice, in parte a [[Doppio_binario]] e [[Trazione ferroviaria#Trazione elettrica|elettrificato]] in [[Corrente_continua]] a 3000 [[volt]]. La gestione di entrambe le infrastrutture è affidata a [[Rete Ferroviaria Italiana]].
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È munita di [[Sistema Controllo Marcia Treno]]<ref>Parte della linea [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna-Ancona]].</ref>, di [[Controllo Centralizzato del Traffico]] (in alcune tratte) e di [[Sistema di Comando e Controllo]] (Falconara Marittima-Ancona Marittima)<ref>Parte della linea [[Ferrovia Roma-Firenze|Roma-Firenze]].</ref>.
 
Esercita dal [[Dirigente Centrale Operativo]] con sede a Roma Termini (Terni-Montecarotto) e a Bari Lamasinata (Falconara Marittima-Ancona Marittima) e da Dirigente Centrale con sede a Roma Termini (Roma Termini-Terni e Montecarotto-Falconara Marittima) fa uso dei regimi di circolazione [[Blocco Elettrico Automatico a correnti codificate|Blocco Automatico a Correnti Codificate]] (Ancona-Jesi e Foligno-Campello sul Clitunno) e [[Blocco Elettrico conta-assi|Blocco Conta Assi]] (Ancona-Ancona Marittima, Jesi-Foligno e Campello sul Clitunno-Roma Termini) consentendo velocità massime comprese tra 90 e 120km/h ([[Rango (ferrovia)|rango P]]) nei tratti a binario semplice e fino a 150-180km/h ([[Rango (ferrovia)|rango P]]) nei tratti a doppio binario.
 
=== Percorso ===
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La [[Trazione ferroviaria|trazione]] è elettrica a 3.000 [[Volt|V]] [[corrente continua]] per tutto il percorso.
 
La circolazione dei treni viene regolata da:
* [[Dirigente Centrale]] di [[Stazione di Roma Termini|Roma Termini]] tra Roma Termini e [[Stazione di Terni|Terni]];
* [[Comando Centralizzato del Traffico|Dirigente Centrale Operativo]] di Roma Termini tra Terni e [[Stazione di Montecarotto-Castelbellino|Montecarotto]];
* [[Dirigente Centrale]] di Roma Termini tra Montecarotto e [[Stazione di Falconara Marittima|Falconara Marittima]];
* [[Dirigente Centrale Operativo]] di Bari Lamasinata tra Falconara Marittima e [[Stazione di Ancona|Ancona]];
Negli anni recenti sono stati fatti importanti lavori di ammodernamento per quanto riguarda la sicurezza della circolazione che tuttavia hanno prodotto l'impresenziamento di molte stazioni ora esercite in automatismo.
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