7th Armoured Division: differenze tra le versioni

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Dopo la dichiarazione di guerra italiana del 10 giugno [[1940]], la '''Western Desert Force''' era apparentemente in inferiorità numerica, ma i soldati italiani non si dimostrarono molto combattivi, i mezzi meccanici nemici erano scarsi e di modeste qualità, i comandi italiani diedero cattiva prova, e così la prima campagna del deserto terminò con un grande successo britannico: furono catturati quasi 130.000 prigionieri fino al febbraio [[1941]].
[[File:IWM-E-6724-Crusader-19411126.jpg|thumb|left|upright=1.3|Due carri armati ''Crusader'' della 7ª Divisione corazzata nel settembre 1941 nel deserto libico.]]
Durante la ritirata Italiana del [[1941]] il comandante della WDF, [[Richard O'Connor]], diede l'ordine alla divisione di muoversi a sud dello [[Gebel al Akhdar|Jebel Akhdar]] e tagliare fuori le forze italiane a [[Battaglia di Beda Fomm|Beda Fomm]], mentre forze australiane incalzavano il nemico verso Ovest. Dopo aver respinto un contrattacco dei carri armati italiani della [[Brigata Corazzata Speciale (Regio Esercito)|Brigata "Babini"]] a Mechili (distruggendo otto carri [[M13/40]] italiani al costo di un solo Cruiser e sei carri leggeri),<ref>K. Macksey, ''Carri armati. Gli scontri decisivi'', Fratelli Melita editori 1991.</ref>), la 7ª Divisione Corazzata proseguì in profondità per isolare le forze nemiche; poiché i carri armati non potevano andare a grandi velocità, la manovra fu effettuata da un reparto di avanguardia mobilissimo (la "[[Combe Force]]") di autoblindo, artiglieria motorizzata e fanteria in sole 30 ore.
[[File:1941 7TH Armour..jpg|thumb|upright=1.4|L'equipaggio di un carro "Cruiser" della 7ª Divisione corazzata nel deserto libico nel 1941.]]
Il 6 e il 7 febbraio [[1941]] a Beda Fomm, mentre le "Combe Force" sbarrava la strada con i suoi mezzi leggeri e i cannoni anticarro, una trentina di carri armati Cruiser della 4ª Brigata corazzata (''1º'' e ''2º Royal Tank Regiment'') colpirono sul fianco le colonne italiane e respinsero i disordinati tentativi dei carri armati italiani di sfondare; al costo di sole tre perdite, i carri armati britannici rivendicarono oltre 50 carri nemici distrutti.<ref>B.H. Liddel Hart, ''Storia militare della seconda guerra mondiale'', Mondadori 1996.</ref>
La [[Battaglia di Beda Fomm|battaglia a Beda Fomm]] si concluse con la vittoria totale britannica e completò la distruzione della [[10ª Armata|Decima Armata Italiana]].