ARP String Synthesizer: differenze tra le versioni

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Chiarimenti sulla triplice linea di ritardo
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Il successo straordinario di questo strumento pare sia da ricercare nel modo in cui il suono statico, prodotto dai [[Generatore sonoro programmabile|generatori]] analoghi a quelli di un normale [[organo elettronico]], veniva modulato per renderlo il più possibile simile a quello percepito da un'orchestra composta da più strumenti simili. All'epoca si utilizzavano effetti basati su [[Bucket Brigade Device|linee di ritardo]] analogiche, dalle caratteristiche piuttosto limitate, per simulare un raddoppio del suono originale, ma con strumenti di questo tipo il suono risultava eccessivamente artefatto e dotato di alternanze cicliche e periodiche, per nulla idonee a creare atmosfere spaziose e morbide come la tendenza musicale dell'epoca esigeva.
 
L'idea alla base dell'effetto che tanto successo riscosse, parte da concetti di [[psicoacustica]] piuttosto semplici: un'[[orchestra]] d'[[Strumenti ad arco|archi]] che esegue una singola nota all'unisono, combina nel medesimo istante il suono di più strumenti uguali, ma che si presentano con valori di [[Fase (segnali)|fase]], [[Altezza (acustica)|altezza]] e [[Intensità acustica|intensità]] differenti nel tempo e soprattutto con nessuna relazione evidente tra loro; lail ciclicitàcervello eumano laè molto abile a rilevare fenomeni [[periodicità|periodici]], fenomeni(si chepensi ilad cervelloesempio umanoall'effetto riconoscemoirée moltonella facilmentestampa) e per simulare un'orchestra in modo efficace, sonotali dapossibili evitarefenomeni pervanno lain miglioreogni qualitàmodo dell'effettoevitati. La scelta pertanto si orientò su grandezze non soggette a periodicità, come i [[Numero primo|numeri primi]]. L'effetto dello String Ensemble impiegava tre (numero primo) [[Bucket Brigade Device|linee di ritardo]] e ognuna di esse era gestita in modo da avere un tempo di propagazione [[Numeri primi tra loro|primo]] rispetto alle altre due (tempi di ''clock'' rispettivamente 11μs, 20,4μs e 11,3μs); inoltre, la propagazione di ogni linea di ritardo veniva modulata individualmenteda un LFO dedicato, così da provocare variazioni di fase e altezza, con segnali periodici, ma dicon frequenze anch'esse [[Numeri primi tra loro|prime fra loro]] (75kHz, 46.5kHz e 82kHz). A differenza poi dei vari effetti in circolazione all'epoca, lo String Ensemble non portava all'uscita il segnale statico originale, in modo che all'ascoltatore venisse a mancare quel ''riferimento fisso'' che avrebbe permesso di riconoscere per differenza ([[Battimenti (musica)|battimento]]) gli altri suoni modulati.
[[File:Solina String Synthesizer (right).jpg|thumb|Solina String Synthesizer]]
L'anno seguente ([[1975]]) ARP produsse l'[[ARP Explorer]], strumento ibrido e in parte innovativo, i cui circuiti vennero impiegati da Eminent per realilzzare il '''Solina String Synthesizer''', strumento ricavato dall'unione dell'Explorer con lo String Ensemble. ARP produsse una variante di detto strumento sotto il nome di '''ARP String Synthesizer''', che non ebbe successo commerciale anche per la notevole mole e che fu prodotto in un centinaio di esemplari.<ref>{{Cita web|url=http://www.soundonsound.com/sos/may07/articles/eminent310.htm|titolo=Storia dell'Eminent 310 String Synthesizer|autore=Sound on Sound|editore=|data=|accesso=}}</ref>