Sequencer: differenze tra le versioni
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Il '''sequenziatore '''(o, in inglese, "''sequencer"'')''' '''è un dispositivo di tipo sia fisico (''[[hardware]]'') sia logico (''[[software]]'')
Sebbene il sequenziatore venga usato per fini musicali, esso non dev'essere confuso col dispositivo di registrazione audio. A differenza del registratore, dove sono le forme d'[[Onda (fisica)|onda]] di un [[suono]] a essere memorizzate, nel sequenziatore non viene memorizzato alcun segnale audio a parte quello di controllo. Si può immaginare un sequenziatore come una "mano elettronica" automatica e programmabile che suona strumenti e regola pulsanti e potenziometri di [[sintetizzatore|sintetizzatori]] e [[processore|processori]] audio.
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I primi dispositivi fisici che si avvicinavano a tale scopo erano due strumenti [[elettromeccanica|elettromeccanici]] costruiti negli [[anni 1950|anni cinquanta]] da [[Raymond Scott]]: il ''Wall of Sound'' e l'''[[Electronium]]''.
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo]] al fianco dei primi [[sintetizzatore|sintetizzatori]] analogici, la cui altezza tonale delle note prodotte era controllata da un valore di tensione, troviamo lo [[Step Sequencer]] che permetteva di ripetere ciclicamente una sequenza di controllo preimpostando tutti i passi ovvero una serie di [[potenziale elettrico|
Nel [[1971]] ''[[Ralph Dyck]]'' sviluppò il prototipo di un sequenziatore analogico che sfruttava la tecnologia [[digitale (informatica)|digitale]] per memorizzare gli eventi. La [[memoria (informatica)|memoria]] digitale permetteva di memorizzare un gran numero di eventi,
L'MC8 era dotato di molta più memoria del prototipo di Dyck e disponeva di otto tracce programmabili. Come molti sintetizzatori della metà degli [[anni 1970|anni settanta]], utilizzava la tecnologia digitale solo per quanto concerneva la memoria, mentre le uscite erano analogiche poiché non esisteva ancora un segnale di controllo digitale. Grazie alle otto uscite di controllo
[[File:Korg SQ-10.JPG|thumb|right|150px| '''sequencer analogico''']]
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=== Sequenziatori logici (''software'') ===
Con l'avvento negli [[anni 1980|anni ottanta]] del protocollo [[Musical Instrument Digital Interface|MIDI]] le possibilità dei sequenziatori si ampliarono: Il MIDI permetteva di trasmettere 16 esecuzioni [[polifonia|polifoniche]] contemporaneamente con tutto il relativo corredo di espressioni esecutive.
Uno dei primi programmi scritti per tale scopo fu [[Cubase]]. Esso permetteva di programmare attraverso il formato MIDI le partiture per i sintetizzatori e le [[drum machine|batterie virtuali]]. C'erano anche altri programmi dotati di simili funzionalità ma questi costringevano i [[compositori]] a programmare ad un livello molto basso. Tuttavia qualcuno intuì le potenzialità di questo strumento e l'utilizzo del computer come sequenziatore iniziò a prendere campo. Negli [[anni 1990|anni novanta]] ebbero successo i [[tracker|tracciatori]] (anche detti "''tracker''"). Questi programmi trasformarono per la prima volta il computer in una vera e propria [[Digital Audio Workstation|stazione audio digitale]]. Essi davano all'utente la possibilità di lavorare non solo attraverso i file MIDI e le interfacce dei dispositivi esterni, ma anche tramite l'assegnazione agli stessi MIDI di campioni audio da manipolare tramite degli effetti audio. Era previsto anche l'esportazione dei progetti in formato [[MOD (formato di file)|.mod]].
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Sarà proprio questa la strada che seguiranno i programmi di sequenziamento. Cubase infatti nel [[1996]] lancia il ''Cubase VST'', una versione del già noto programma che introduce due novità molto importanti:
* Il protocollo [[Virtual Studio Technology|VST]] che permette di comporre musica escludendo completamente tutti i dispositivi fisici esterni alla stazione audio digitale
* La tecnologia [[ASIO]] che aggira i [[driver]] nativi della [[scheda audio]] per offrire dei driver con valori di [[latenza]] molto bassi e permettere quindi al compositore di lavorare in tempo reale sulle proprie produzioni suonando attraverso le [[Tastiera MIDI|tastiere MIDI]] o registrando
Sia il protocollo VST che la tecnologia ASIO diventano veri e propri canoni per il mercato, sempre più fiorente nel periodo a ridosso del [[XXI secolo]] in una situazione di grande offerta, con programmi che hanno fatto dimenticare il lavoro per i primi dischi prodotti al computer, nei quali note e battute erano righe di comando. I sequenziatori diventano sempre più potenti, versatili e hanno un'interfaccia utilizzabile anche dal pubblico scarsamente specializzato. Sarà proprio questa fascia di pubblico quella investita da maggiori novità: tra programmi come [[Magix Music Maker]] ed [[Ejay Dance]] che permettono un approccio amatoriale, nasce nel 2000 [[Fruity Loops]] della ''Image-line'', programma inizialmente distribuito liberamente che faceva della semplicità e immediatezza il suo punto di forza. Il programma risultava però
Diretto concorrente di Fruity Loops in questi anni sarà [[Reason (software)|Reason]] che percorre una strada praticamente inversa rispetto a quella seguita dagli altri sequenziatori: se infatti lo stesso Cubase ed altri nel tempo hanno seguito una linea ispirata alla versatilità, il riutilizzo di parti di programma e soprattutto al distacco
Queste tecnologie diventano parte di un po' tutti i programmi in uscita, così come accaduto per [[ASIO]] e [[Virtual Studio Technology|VST]]
La maggior parte delle tastiere-stazioni di lavoro attuali è dotata di un sequenziatore midi che viene sfruttato spesso dal vivo per riprodurre parti aggiuntive del brano musicale che il tastierista non potrebbe eseguire altrimenti.
== Caratteristiche ==
I sequenziatori fisici basati sulla tecnologia digitale sono stati molto diffusi fino all'avvento dei più flessibili sequenziatori logici, eseguiti cioè come programmi [[informatica|informatici]]. Per la programmazione di sequenze complesse il sequenziatore logico ha potuto sfruttare le ampie [[interfaccia grafica|interfacce grafiche]], l'integrazione con i sintetizzatori virtuali, l'espandibilità e la flessibilità di comunicazione del [[sistema operativo]] dei moderni [[computer]]. Nel corso degli anni la comunicazione e l'interazione di sintetizzatori di diverse marche con i sequenziatori hanno richiesto l'adozione di un [[protocollo (informatica)|protocollo]] canonico che è universalmente riconosciuto con l'acronimo di '''MIDI''' (''Musical Instruments Digital Interface'').
Malgrado la progressiva migrazione verso gli strumenti informatici, i sequenziatori digitali basati sull'elettronica sono ancora indispensabili componenti per alcuni strumenti musicali come i sintetizzatori e le drum machine.
== Voci correlate ==
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