Utente:Rossetto Ilaria/Sandbox2: differenze tra le versioni

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Il 12 giugno una batteria di modernissimi mortai da 305 austriaci demolì prima il Forte Campolongo, senza però provocare vittime, e successivamente diresse il tiro sul Forte Verena: l’esplosione di un proiettile nel corridoio della casamatta uccise oltre quaranta artiglieri e il capitano Turchetti, comandante del Forte. Gli austro-ungarici si imposero, attaccando di sorpresa, sul Monte Coston sull’altopiano dei Fiorentini. Così in una sola giornata le maggiori opere italiane furono sconfitte.
22 giugno 1915:dei fanti e guerrieri del 115° Regimento Fanteria Brigata Treviso e degli austriaci, usciti da Forte Verle, si scontrarono. Scoppia la forcella di Forcella Malon: gli italiani si lamentarono dei loro cannoni ormai troppo logori e antiquati e dello scoppio dei loro mortai.
 
Il 2 luglio il Comando Supremo italiano ordinò di togliere le artiglierie esposte ai tiri nemici, con l'idea di utilizzarle al'esterno delle fortezze: il Comando non si fidava più, infatti, dei criteri costruttivi dei forti al cospetto dei nuovi 305 nemici austriaci.
 
Lungo la Val Sugana, le truppe italiane, inizialmente si imposero nell'altopiano dei sette comuni: conquistarono Ospedaletto, si allargarono verso Strigno, salirono sul monte CIveron ed entrarono in Val di Sella. Così facendo occuparono il ciglione dell'Armentara ed, infine, entrarono nella cittadina di Borgo il 15 agosto 1915.
 
Durante la note del 18 agosto iniziarono delle azioni offensive sull'altipiano di Folgaria verso Malga Zonta e Malga Melegna, ma soprattutto lungo il crinale che si protende dal Monte Maggio verso settentrione. Il 25 agosto 1915 si attuò infine l'occupazione di Monte Maronia.