Miguel Chevalier: differenze tra le versioni

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Nato a Città del Messico il 22 aprile del 1959, Miguel Chevalier trascorre l'infanzia in Messico dove il padre accademico lavora alla stesura di una tesi sulla storia dell'America latina. Il fervido ambiente culturale ed artistico dell'epoca con cui la famiglia è in contatto favorisce la nascita di un precoce interesse per l'arte in Miguel. Tra gli abituali frequentatori della casa di Tepoztlan vanno annoverati tra gli altri il muralista Alfred Siqueiros, il regista [[Luis Buñuel]] e l'architetto Luis Baragan, il cui violento uso del colore ha un notevole impatto su di lui.
== Formazione ==
Rientrato a Parigi nel 1978, Miguel si diploma nel 1981 alla Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, nel 1983 ottiene la licence in Art et Archeologie alla [[Sorbona]], sempre nello stesso anno il diploma dell'Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi (nella sezione design) e la licence in Art Plastique all'università di Parigi Saint-Charles. Il completamento della sua formazione annovera inoltre alcuni soggiorni all'estero tra i quali si rivelano fondamentali quello al [[Pratt Institute]] e alla School of Visual Arts di New York grazie alla Bourse Lavoisier del Ministero degli Affari Esteri nel 1984 ed il soggiorno biennale presso la Villa Kujoyama a [[Kyoto]] in Giappone dal 1993 al 1994. Negli Stati Uniti Miguel può finalmente accedere ai primi programmi di disegno a computer e prende coscienza dell'imminente rivoluzione informatica nell'approccio alla pittura, alla fotografia e al video. 
Il soggiorno in Giappone contribuisce ad intensificare il rapporto privilegiato di Miguel con la natura, già vissuta come onnipresente e lussureggiante in America latina, percepita invece nei giardini zen di Kyoto come un regno dell'artificio in cui tutto è controllato nel dettaglio. 
== Opera ==
L'opera di Miguel Chevalier, sperimentale ed interdisciplinare, si articola attorno ad alcuni temi sui quali l'artista ritorna apportandovi variazioni e modifiche che nascono da una sensibile analisi del mondo reale e dall'evoluzione della realtà virtuale. Le tematiche predilette dall'autore riguardano il rapporto tra natura ed artificio, l'osservazione dei flussi e delle reti sottesi all'organizzazione delle società umane, l'immaginario e l'organizzazione delle città virtuali. Questi temi possono essere ricondotti a loro volta a due grandi motivi  : quello dello spazio – inteso come natura, spazio urbano, come universo informatico e struttura materiale - e quello della crescita, non solo come manifestazione di vita nel mondo vegetale ma anche come tecnica e cultura, prodotti dell'uomo. E.Couchot, «  Une fête des yeaux à la croisée des arts, des sciences et des techniques  », in Miguel Chevalier 2000/2008, Monografik Editions, pp.16-25, ici p.23.
=== Altre Nature ===
Le opere digitali di Miguel Chevalier non presuppongono una rottura con la storia dell'arte del XIXe e del XXe secolo, ma si iscrivono nella stessa. Le serie ''Sur-Natures'' (2004), ''Fractal Flowers'' (2008) e ''Trans-Natures'' (2012) - installazioni generative (per la maggior parte interattive) di grande formato - non solo ripropongono in chiave virtuale uno dei leitmotiv della storia dell'arte e della pittura, ma stabiliscono delle connessioni con artisti del passato quali [[Paul Cézanne]], iniziatore del processo di frammentazione che ritroviamo nei ''Fractal Flowers'', mentre l'influenza di [[Claude Monet]] che, con le sue variazioni sul ciclo delle stagioni e della luce nel tempo annuncia una forma di impressionismo numerico, è palese nei giardini virtuali delle ''Sur-Natures''. <br />
In ''Sur-Natures''  delle piante immaginarie e magiche nascono, crescono, raggiungono la maturità e muoiono a seconda del loro [[Codice morfogenetico|codice morfogenetico]]. Crescono ogni giorno in tempo reale e si sviluppano all'infinito. Ogni pianta reagisce al passaggio dei visitatori grazie a dei sensori di presenza. <br />
I ''Fractal Flowers'' si distinguono dalle ''Sur-Natures'' per la conquista della terza dimensione. <br />
Le ''Trans-Natures'' rappresentano un tipo di natura digitale che ricorda quella del sottobosco in cui coesistono diverse speci di alberi, arbusti, fogliame e ramoscelli e il cui sviluppo si ispira alle arborescenze, un sistema di organizzazione dei dati che utilizza il principio di rami e radici. <br />
Con l'opera ''Seconde Nature'' (2010) l'artista crea nella zona portuale di [[Marsiglia]] un giardino virtuale monumentale ispirato alla flora del Mediterraneo che si evolve all'infinito e che varia a seconda delle stagioni. L'interattività di questa installazione permanente comprende inoltre un vento virtuale generato dal passaggio del tram, transito che provoca la caduta di foglie e petali per dare inizio ad un nuovo giardino. <br />
Grazie al programma ''Fractal Flowers'' Miguel Chevalier realizza sempre nel 2008 le sue prime sculture in [[Stampa 3D|stampa 3D]], delle autentiche ''sculpture digitali'' ottenute con delle frese laser o con delle stampanti 3D in grado di rimaterializzare il visuale, ciò che fa dell'artista un pioniere nell'uso della stampa tridimensionale in campo artistico. Queste creazioni illustrano perfettamente il principio di variabilità dell'opera d'arte digitale, in quanto un'immagine può diventare virtuale o essere concretizzata su ogni tipo di supporto. Cfr. M.Chevalier, «  Le questionnaire  », p.2.
=== Arabeschi Digitali ===
Con gli ''Arabesques Digitales'' Miguel Chevalier esplora la possibilità di presentare opere virtuali e digitali in uno spazio diverso dallo schermo. <br />
''Digital Flocons (2009)'' è un'installazione generativa ed interattiva proiettata di notte sulla neve delle piste dei Gettiers, sul [[Grand Bornand]] in occasione dell'apertura della stagione sciistica.<br />
''Digital Arabesques (2011)''   è un'installazione di realtà virtuale generativa ed interattiva presentata sulla corniche di Abu Dhabi che rivisita l'arte islamica grazie alle nuove tecnologie. Degli arabeschi [[Frattale|frattali]] giganti, proiettati su sfere gonfiabili a contatto del terreno, vengono generati all'infinito grazie ad un programma inedito per computer. Gli arabeschi si formano in modo casuale, crescono e scompaiono. <br />
Le ''Rosaces Digitales'' (2012) sono una creazione di realtà virtuale generativa inedita pre la chiesa di Aurens a [[Castelnau-sur-l'Auvignon]]. Dei grandi rosoni virtuali sono proiettati su sfere gonfiabili sospese in aria. Questi vengono generati uno dopo l'altro e si evolvono all'infinito. La loro forma spinta ad un'estrema geometrizzazione ricorda i rosoni e le vetrate tipiche dell'arte gotica e la loro presenza conferisce un'atmosfera magica alla chiesa. <br />
Anche i ''Tapis magiques (2014)'', creati per l'antica chiesa del Sacro Cuore di [[Casablanca]], propongono una rivisitazione digitale dell'[[Arte islamica|arte islamica]] attraverso l'espressione del mosaico. La struttura del [[Mosaico|mosaico]], che ricorda quella dei [[Pixels|pixels]], è un motivo fondamentale ricorrente nell'opera dell'artista francese. Questo mondo di colori e forme in movimento trasporta lo spettatore in un viaggio immaginario all'interno dell'universo magico delle [[Mille e una notte|mille e una notte]] e dei tappeti volanti. <br />
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=== Città virtuali ===
Sensibile al tema dello sviluppo delle città fin dagli anni 90 Miguel Chevalier continua ad interrogarsi su questo aspetto della nostra società e sull'[[Architettura contemporanea|architettura contemporanea]] sia con dei video-digitali come in ''Aller-retour Tokyo-Kyoto'' del 1996, sia con delle opere fisse come ''Méta-cités 1993>2004'', sia con delle installazioni di realtà virtuale come in Métapolis 2002. <br />
''Méta-cités (2013)'' è un'installazione di realtà virtuale generativa ed interattiva che rappresenta una città virtuale composta da edifici filari che passano sotto i nostri occhi. Questa città si sviluppa in modo matriciale e si trasforma costantemente, si genera da se stessa in un caos di dinamismi e di flussi non programmabili. Per finire ci proietta in una [[Utopia|città utopica]] in cui la natura sparisce a spese di un urbanismo sfrenato ed in cui le città si addossano le une alle altre senza soluzione di continuità. ''Méta-cités'' rappresenta quindi un'immensa rete impossibile da conoscere nella sua integralità, un generatore di utopie urbane. 
 
== Principali collezioni ==
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°Miguel Chevalier, ''L’Algorithme pixelisé'', collection "L'art en écrit", éditions Jannink, Parigi, 2003 <br />
°Miguel Chevalier, 2000/2008,Mario Costa, Edmond Couchot, Gunnar B. Kvaran, Ariella Masboungi et Mohamed Rachdi, 2008, Blou.<br />
°Miguel Chevalier, POWER PIXELS 2008>2011, Serge Fauchereau, Vincent Huguet, 2011,   Rio de Janeiro.<br />
== Realizzazioni architettoniche e ordini pubblici ==
°2015: ''Les Métamorphoses'', Cinéma Les Fauvettes, Parigi (FRA). Architetto: Françoise Raynaud, agenzia Loci Anima <br />