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==Biografia==
 
Nato a [[Cervia]] da antica famiglia ravennate di [[religione ebraica]] col nome di Massimo David, passò l'infanzia tra [[Cervia]] e [[Ravenna]], dove il padre Attilio gestiva una farmacia. I nonni erano stati animatori della vita culturale della città bizantina negli anni in cui muoveva i primi passi [[Corrado Ricci]], uno dei fondatori del sistema di tutela dei beni culturali nell'Italia postunitaria. Lo zio Ulderico era uno dei più valenti fotografi degli anni dieci e venti.
 
Il padre preparò per lui un futuro da farmacista, ma Massimo decise di non seguire le orme del genitore. Lasciò gli studi e inizia a girare il mondo.
A 17 anni si imbarcò come mozzo su un mercantile in partenza per il Nord Europa. Al ritorno, si iscrisse alla rinomata scuola di [[enologia]] di [[Conegliano|Conegliano Veneto]], dove si diplomò. Nel [[1931]], dopo il [[servizio di leva]], si trasferì a [[Milano]] per tentare la carriera di [[giornalista]]. Cominciò come [[cronaca nera|cronista di nera]], ma si occupò anche di cronache sportive e di interviste a personaggi dello sport e dello spettacolo, firmandosi fin dai primi articoli Max David.
 
Negli anni dal [[1936]] al [[1943]] Max David seguì tutte le guerre che coinvolsero, direttamente o indirettamente, l'Italia. [[Inviato speciale]] del quotidiano milanese «La Sera-Il Secolo», fu spedito in tutto il mondo a scrivere di battaglie, rivoluzioni, colpi di Stato, da [[Addis Abeba]] a [[Calcutta]], da [[Atene]] a [[Barcellona]].<br/>
==L'inviato speciale==
David scrisse le sue prime corrispondenze di guerra dall'Africa: nel 1936 fu in [[Etiopia]] al seguito delle truppe italiane guidate dal generale Graziani. Nel [[1937]] seguì la [[guerra civile spagnola]]. Durante il [[secondo conflitto mondiale]] fu presente in tutti i fronti di guerra come inviato della «[[Gazzetta del Popolo]]» di [[Torino]]. Nell'ultimo periodo del conflitto fu bloccato in [[Spagna]], dove lavorò alla sua opera principale, ''Volapiè'', la storia della [[tauromachia]]. Tornò in Italia nel [[1945]].
 
La notorietà venne a David dal suo lavoro diNel [[inviato speciale1948]], speditofu in tutto il mondo a scrivere di guerre, rivoluzioni, colpi di Stato, danel [[AddisVicino AbebaOriente]] acome [[Calcutta]],inviato dadel «[[Atene]]Il aGiornale [[Barcellonad'Italia (1901-1976)|Giornale d'Italia]].» Neldi [[1937Roma]], seguìe lapartecipò guerra civile spagnola. Durante il secondoal [[conflitto mondiale fu presente in tutti i fronti di guerra come inviato della Gazzetta del Popoloarabo-israeliano]]. NellQuell'ultimo periodo del conflittoanno fu bloccatoassunto indal Spagna«[[Corriere dovedella lavoròSera]]», alla sua operail principale, VOLAPIE',quotidiano laitaliano<ref>{{cita storia della tauromachiaweb|url=http://www.corriere.it/parole_in_viaggio/autori/david. Tornòhtm|titolo=Parole in Italiaviaggio|accesso=16 nelaprile 19452016}}</ref>. NelPer [[1948]]il fugiornale nelmilanese vicino Oriente come inviato del Giornale d'Italia e partecipò al conflitto arabo-israeliano con la Lega Araba.si Poitrasferì in [[Cina]], dove raccontò la ritirata di [[Chiang Kai-shek]]; poi, ancora, in [[Pakistan]], poi al [[Cairo]] (1952-53), quindi in [[Kenya]] (dove narrò le imprese terroristiche dei [[Mau-Mau]]) e in [[Argentina]], per la caduta di [[Juan Domingo Perón]], dove assistette all'ultima battaglia dei [[Juan Domingo Perón|Peronisti]] in difesa della sede del Partito. HaNarrò anche partecipato e narrato la caduta del regime di [[António de Oliveira Salazar|Salazar]] in [[Portogallo, ]].
 
Max David fu un giornalista di successo, con un grande fiuto per le notizie e una scrittura limpida, rapida e chiara. Ebbe una particolare predilezione per l'[[Africa]] e per il mondo degli animali. Per oltre vent'anni fu inviato speciale del «[[Corriere della Sera]]» e della «[[Domenica del Corriere]]», che abbandonò a seguito della svoltavirata a sinistra di [[Piero Ottone]]. Nel [[1974]], grazie all'amicizia personale con [[Attilio Monti]], fu assunto dal «[[Resto del Carlino]]», dove rimase fino agli ultimi anni della carriera.
 
Si sposò due volte e; dall'unione con la seconda moglie nacque Massimiliano David (1959).
 
Nel [[1966]], insieme ad [[Alteo Dolcini]], fondò il [[Tribunato dei vini di Romagna]], del quale fu Primo Tribuno dal [[1967]] al [[1975]].
==Lo scrittore==
 
David fu un giornalista di successo, con un grande fiuto per le notizie e una scrittura limpida, rapida e senza fronzoli. Ebbe una particolare predilezione per l'Africa e per il mondo degli animali. Fu anche autore di libri dotati di notevole freschezza, vivacità e senso dell'umorismo, a cominciare da ''Volapié'' ([[1955]]), lodato da [[Ernest Hemingway]] e vincitore del [[Premio Bagutta]]. Tra le altre sue opere: ''Gli Inglesi in spiccioli'' ([[1967]]), ''Il romanzo del Passatore'' ([[1977]]) e ''Giornalaccio romagnolo'' ([[1978]]). Nel [[1966]], insieme ad [[Alteo Dolcini]], fondò il [[Tribunato dei vini di Romagna]], del quale fu Primo Tribuno dal [[1967]] al [[1975]]. Morì in seguito ad un ictus a [[Milano]] nel [[1980]] <ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0023/articleid,1636_04_1980_0013_0023_25920648/ David: l'inviato scoprì la Romagna] Archiviolastampa.it</ref> ed è sepolto nel cimitero di [[Cervia]]. Lasciò i suoi libri in eredità alla Biblioteca Comunale di Cervia.
Morì in seguito ad un ictus a [[Milano]] nel [[1980]] <ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0023/articleid,1636_04_1980_0013_0023_25920648/ David: l'inviato scoprì la Romagna] Archiviolastampa.it</ref> ed è sepolto nel cimitero di [[Cervia]]. Lasciò i suoi libri in eredità alla Biblioteca Comunale di Cervia.
 
== Opere ==
Max David fu autore di libri dotati di notevole freschezza, vivacità e senso dell'umorismo, a cominciare da ''Volapié'' ([[1955]]), lodato da [[Ernest Hemingway]] e vincitore del [[Premio Bagutta]]. <br/>
L'elenco delle sue opere è il seguente:
* {{Cita libro|titolo=Volapiè|edizione=Collezione Meridiani|editore=Edizioni Librarie Italiane|città=Milano|anno=1954|isbn=}}
* {{Cita libro|titolo=Gli italiani a cavallo. Disegni di Aligi Sassu|edizione=|editore=Bietti|città=Milano|anno=1967}}
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* {{Cita libro|autore=Lucia Francesca Villa|titolo=Max David. Un inviato speciale sui fronti di guerra|edizione=|editore=Terziaria|città=|anno=2004|isbn=978-88-88-82512-0}}
* {{Cita libro|autore=Viola Talentoni|titolo=Vita di Max David|editore=Edizioni del Girasole|città=Ravenna|anno=2000|isbn=978-88-75-67374-1}}
* G.[[Giancarlo Mazzuca]], ''Max David'', in “Il Tribuno”, 2008, n. 3.
* {{Cita libro|autore=A. Speziali|titolo=Il Novecento di Matteo Focaccia: Eclettico architetto tra Liberty e Razionalismo|editore=Edizioni Risguardi|città=|anno=2013}}
* {{Cita libro|autore=Alberto Malfitano|titolo=Scrivere in prima linea. Max David inviato speciale e corrispondente di guerra|edizione=Collana Biblioteca|editore=Bononia University Press|città=Bologna|anno=2014|isbn=978-88-73-95876-5}}