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=== Dal Novecento ===
A cavallo della [[prima guerra mondiale]], due momenti diversi videro la città sulla ribalta nazionale: nel [[1914]] per la [[Settimana rossa]] e nel [[1920]] per la [[Rivolta dei Bersaglieri]], episodio culminante del [[Biennio rosso in Italia|Biennio rosso]]. Nel periodo della [[prima guerra mondiale]] si ricordano il precoce [[Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915|bombardamento navale di Ancona]] e le azioni della [[Regia Marina]] in Adriatico.
Durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'apertura del viale della Vittoria e la costruzione del rione Adriatico. Negli ultimi anni della [[seconda guerra mondiale]] Ancona, a causa della sua importanza strategica, subì numerosissimi bombardamenti da parte delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, il 1º novembre [[1943]] fu uno dei più tragici; in pochi minuti migliaia di persone persero la vita, di cui trecento all'interno di un solo rifugio di fortuna, e un intero rione della città storica (rione Porto) venne quasi cancellato. In seguito alla [[Battaglia di Ancona]], il 18 luglio [[1944]] il generale [[Władysław Anders]] a capo del II Corpo d'Armata polacco entrò ad Ancona, assieme alle formazioni partigiane ed ai militari italiani del C.I.L., liberandola dai [[Germania nazista|tedeschi]].
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