Equus quagga: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
[[File:Equus quagga burchellii (Black-on-white or white-on-black).jpg|thumb|Variazione nel manto della zebra di pianura.]]
La zebra di pianura è un Equide di medie dimensioni, mediamente più piccolo delle altre due specie di zebra, con corpo tozzo e zampe relativamente brevi. Le sue dimensioni variano molto, a seconda sia delle condizioni fisiche che della sottospecie. Adulti di entrambi i sessi possono raggiungere i 110-145 110–145&nbsp;cm di altezza al garrese, i 217-246 217–246&nbsp;cm di lunghezza, esclusa la coda, lunga circa 50 &nbsp;cm, e pesare 175-385 175–385&nbsp;kg. I maschi possono essere più grandi delle femmine del 10%<ref>[http://www.theanimalfiles.com/mammals/hoofed_mammals/zebra_plains.html] (2011).</ref><ref>[http://www.science.smith.edu/msi/pdf/i0076-3519-157-01-0001.pdf] (2011).</ref>.
 
Come tutte le zebre, presenta la caratteristica colorazione a strisce bianche e nere, e non esistono due esemplari del tutto simili. Il muso è nero o di colore scuro. Alla nascita, i piccoli sono ricoperti da strisce bianche e marroni. Ogni esemplare presenta strisce verticali sulla parte anteriore del corpo, che divengono orizzontali sui quarti posteriori. Le popolazioni settentrionali presentano strisce più sottili e meglio definite<ref name="Kingdon 1988"/><ref name="Moehlman 2002"/>; quelle meridionali, invece, hanno una colorazione più variabile, ma presentano un numero minore di striature su regioni inferiori, zampe e quarti posteriori<ref name="Kingdon 1988"/>. Queste ultime presentano inoltre delle «strisce-ombra» di colore marrone all'interno delle zone bianche<ref name="Kingdon 1988"/><ref name="Moehlman 2002"/>, assenti o poco marcate nelle zebre settentrionali<ref name="Kingdon 1988"/><ref name="Moehlman 2002"/>.
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L'areale della zebra di pianura si estende su gran parte dell'[[Africa subsahariana]], dalle regioni meridionali di Sudan ed Etiopia, attraverso tutta l'Africa orientale, fino a Zambia, Mozambico e Malawi, nonché nelle regioni più meridionali del continente. In epoca recente la specie è scomparsa da Burundi e Lesotho, mentre durante il [[Neolitico]] era presente anche in Algeria<ref>Groves C. P. (1974) ''Horses, Asses and Zebras in the Wild''. Holywood, California, US: Ralph Curtis Books</ref>.
 
Generalmente le zebre di pianura vivono nelle praterie prive di alberi e nelle savane arbustive<ref name="Moehlman 2002">Moehlman 2002</ref>, ma si possono incontrare in una vasta gamma di habitat, sia di clima tropicale che temperato. Tuttavia, sono generalmente assenti dai deserti, dalle fitte foreste pluviali e dalle zone umide permanenti<ref name="Moehlman 2002"/>. Da un punto di vista altitudinale, sono presenti dal [[livello del mare]] fino a 4300 m di quota sul monte Kenya. Fanno affidamento sulle precipitazioni per il cibo e l'acqua, e intraprendono grandi migrazioni per seguire le piogge, coprendo distanze anche di 1100 &nbsp;km, spesso in compagnia di altri erbivori. Le zebre di pianura sono strettamente dipendenti dall'acqua<ref name="Estes 1991">Estes 1991</ref> e generalmente non si incontrano mai a più di 25-30 25–30&nbsp;km da una fonte d'acqua.
 
=== Dieta e predatori ===
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=== Interazioni con altri erbivori ===
Le zebre di pianura, soprattutto durante le migrazioni, possono formare gruppi misti con altri erbivori, specialmente gli [[Connochaetes|gnu]]. Gnu e zebre generalmente convivono pacificamente, vigilando a vicenda per individuare più facilmente i possibili predatori, questo perché le zebre [[Vista (senso)|vedono]] meglio rispetto agli gnu, quest´ultimi invece hanno un [[udito]] e un [[olfatto]] migliore rispetto agli equidi. Tuttavia, talvolta sono state riscontrate interazioni aggressive<ref>{{Cita web|url=http://www.wilderness-safaris.com/news/camp_news_detail.jsp?newsItem=3986 |titolo=Zebra Attack Blue Wildebeest Foal |editore=Wilderness-safaris.com |data=25 aprile 2007 |accesso=3 luglio 2012}}</ref><ref>National Geographic ''Zebra: Patterns in the Grass'' (1991)</ref>.
 
== Biologia ==
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== Bibliografia ==
* Alden, P. C., Estes, R. D., Schlitter, D., McBride, B. (1995). ''National Audubon Society Field Guide to African Wildlife''. New York, Chanticleer Press, Inc. pg. 151
* Apps, P., du Toit, R. (2006). ''Creatures of Habit: Understanding African Animal Behaviour''. Struik. pp. &nbsp;74–75.
* Estes, R. (1991). ''The Behavior Guide to African Mammals, Including Hoofed Mammals, Carnivores, Primates.'' Los Angeles, University of California Press. pp. &nbsp;242–246
* Groves, C. P. and Bell, H. B. 2004. New investigations on the taxonomy of the zebras genus Equus, subgenus Hippotigris. ''Mammalian Biology''. 69: 182–196.
* Grubb, P. (1981). "Equus burchellii". ''Mammalian Species'', 157: 1-9
* Moehlman, P.D. (Equid Red List Authority) & Stuart, S.N. (Global Mammal Assessment Team) 2008. [http://www.iucnredlist.org/details/7957/0 ''Equus quagga quagga'']. In: IUCN 2011. ''[[Lista rossa IUCN|IUCN Red List of Threatened Species]]''. Versione 2011.2 (extinct subspecies of the plains zebra.)
* Higuchi et al. (1987). Mitochondrial DNA of the Extinct Quagga: Relatedness and Extent of Postmortem Change. ''Journal of Molecular Evolution'' 25:283–287.
* Kingdon, J. (1988). ''East African Mammals: An Atlas of Evolution in Africa, Volume 3, Part B: Large Mammals''. Chicago, University of Chicago Press. pp. &nbsp;165–179
* Klingel, H., (1969). Reproduction in the plains zebra Equus burchelli boehmi: behaviour and ecological factors. ''J. Reprod. Fertil., Suppl''. 6: 339–345.
* Moelman, P. D. (2002). ''Equids. Zebras, Assess and Horses. Status Survey and Conservation Action Plan''. IUCN/SSC Equid Specialist Group. IUCN, Gland, Switzerland. Chapter 4. ''Status and Action Plan for the Plains Zebra'' (Equus burchelli). Mace A. Hack, Rod East and Dan J Rubenstein. pp. &nbsp;43–57.
* Moehlman, P. D. (2003). ''Grizmek's Animal Life Encyclopedia. Mammals&nbsp;IV''. Detroit, The Gale Group, Inc. 15.
* Moss, C., Ed. (1982). ''Portraits in the Wild, Animal Behavior in East Africa''. Chicago, University of Chicago Press.