Manomorta ecclesiastica: differenze tra le versioni

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{{NN|storia|settembre 2009}}
La '''manomorta ecclesiastica''' consisteva in una [[manomorta|condizione giuridica di privilegio]] concernente l'insieme dei beni (in genere [[immobili]]) appartenenti ad un [[ente ecclesiastico]] i quali, non potendo essere trasmessi per [[Successione (diritto)|successione]] ereditaria ''[[testamento|mortis causa]]'' a terzi stante la continuità temporale del soggetto giuridico ecclesiastico nei secoli o addirittura millenni, non potevano altresì essere assoggettati alle [[imposta di successione|imposte di successione]] dello [[Stato]] in cui si trovavano.
 
== Descrizione ==
 
==Descrizione==
Nel [[basso medioevo]], con il tramonto del [[sistema feudale]] e l'affrancamento dei servi della gleba, nasce la cosiddetta manomorta ecclesiastica. Il passaggio nell'ordinamento civile dalla figura istituzionale del feudo a quella del [[Comune medievale|comune]] o della [[Signoria cittadina|signoria]] (a seconda dei casi e delle diverse contingenze storico-politiche) lascia evidenti tracce normative anche nell'ordinamento ecclesiastico, tra le quali il [[diritto dominicale]] perpetuo al fine di evitare la dispersione del patrimonio originario.