La Legnanello dell'epoca era costituita da poche case che erano situate lungo la strada parallela al corso principale dell'Olona e nota fin dall'[[epoca romana]] (il moderno [[Strada statale 33 del Sempione|corso Sempione]], anticamente conosciuto come "strada magna"<ref name="Cita|Ferrarini|p. 21">{{Cita|Ferrarini|p. 21}}.</ref>), mentre il borgo principale era formato da un agglomerato di abitazioni che si sviluppava intorno a una piazza (la moderna piazza San Magno)<ref name="D'Ilario p. 40"/>. I due centri abitati si sono poi saldati in un unico conglomerato urbano con l'espansione edilizia del XX secolo<ref name="fusione-abitati"/>.
Comprendendo il centro storico della città, il territorio della contrada di San Magno include diversi edifici di importanza storica ed artistica<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.sanmagno.com/territorio.php|titolo=Contrada di San Magno - Il territorio|accesso=4 aprile 2014|editore=sanmagno.com}}</ref>. Tra essi vanno senz'altro menzionati la Basilica Romana Minore di San Magno, [[palazzo Leone da Perego]] e villa Jucker, sede della [[Famiglia Legnanese]]. In periferia, fanno invece parte della contrada San Magno il [[Castello di Legnano|Castellocastello Visconteo]] (con annessa chiesetta di San Giorgio) ed il [[Parco di Legnano|parco castello]]. Un tempo nella contrada era situato il [[castello Cotta]], un maniero altomedievale che sorgeva nell'area attualmente occupata da palazzo Leone da Perego e che è stata demolito tra il XIII e il XIV secolo: fu quindi testimone della battaglia di Legnano, durante la quale fu utilizzato come avamposto militare dalla Lega Lombarda<ref name="D'Ilario, 2000|p. 8">{{Cita|D'Ilario, 2000|p. 8}}.</ref>.
[[File:La battaglia di Legnano di Amos Cassoli.jpg|thumb|La ''Battaglia di Legnano'' di [[Amos Cassioli]] (1860)]]
Il territorio della contrada potrebbe essere stato teatro degli scontri decisivi della [[battaglia di Legnano]]. Il [[Carroccio]] venne posizionato sul bordo di un ripido pendio fiancheggiante l'[[Olona]], così che la cavalleria imperiale, il cui arrivo era previsto da [[Castellanza]] lungo il corso del fiume, sarebbe stata obbligata ad assalire il centro delll'esercito della [[Lega Lombarda]] risalendo una scarpata<ref name="Agnoletto, 1992|pag. 39"/><ref name="D'Ilario|pag. 233">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 233}}.</ref>. Il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] sarebbe stato quindi costretto ad attaccare l'esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto sferrare l'assalto dal basso<ref name="D'Ilario|pag. 233"/>. Questa scelta si rivelò poi sbagliata: il Barbarossa arrivò infatti da [[Borsano]], cioè dalla parte opposta, obbligando le truppe comunali, che avevano la strada di fuga sbarrata dall'Olona, a resistere intorno al Carroccio<ref name="D'Ilario|pag. 233"/>. Una delle cronache dell'epoca, gli [[Annali]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]], contiene infatti un'informazione che indica dove probabilmente fosse il Carroccio: per non far fuggire nessun soldato:
Il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] sarebbe stato quindi costretto ad assalire l'esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto attaccare dal basso<ref name="D'Ilario|pag. 233"/>. Questa scelta si rivelò poi sbagliata. Il Barbarossa arrivò infatti da [[Borsano]], cioè dalla parte opposta, obbligando le truppe comunali, che avevano la strada di fuga sbarrata dall'Olona, a resistere intorno al Carroccio<ref name="D'Ilario|pag. 233"/>.
Una delle cronache dell'epoca, gli [[Annali]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]], contiene un'informazione che indica dove probabilmente fosse il Carroccio: per non far fuggire nessun soldato:
{{Citazione|[...] I lombardi, pronti a vincere o a morire sul campo, collocarono il proprio esercito all'interno di una grande fossa, in modo tale che quando la battaglia fosse stata nel vivo, nessuno sarebbe potuto fuggire. [...]|''Annali di Colonia''|[...] At Longobardi aut vincere aut mori parati, grandi fossa suum exercitum circumdederunt, ut nemo, cum bello urgeretur, effugere posset. [...]|lingua=la}}
Ciò potrebbe significare che le fasi decisive della famosa battaglia sianopotrebbero essere state combattute nell'odierna [[contrada San Martino]] oppure in prossimità del quartiere legnanese della "costaCosta di San Giorgio", e quindi su un territorio ora appartenente alla contrada di San Magno, a quella di [[Contrada Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]] e al comune di [[San Giorgio su Legnano]], non essendo in altra parte del [[Legnanese (territorio)|Legnanese]] individuabile un'altra scarpata con queste caratteristiche<ref name="Agnoletto, 1992|pag. 39">{{Cita|Agnoletto, 1992|p. 39}}.</ref>. Tra il quartiere della costaCosta di San Giorgio e l'Olona è ancora oggi presente un ripido pendio che è stato in seguito incluso nel [[Parco di Legnano|parco castello]].
== La chiesa di riferimento ==
|