Vittorio Veneto (C 550): differenze tra le versioni

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Dal 20 aprile all'8 settembre del [[1993]] il Vittorio Veneto è stata [[Nave ammiraglia|Nave Sede Comando]] dello [[STANAVFORMED]], la forza navale permanente nel Mediterraneo della [[N.A.T.O.]], nell'operazione [[Operazione Maritime Guard|“Marittime Guard”]] in [[Mare Adriatico|Adriatico]] per operazioni di controllo in seguito al susseguirsi degli avvenimenti nella [[ex Jugoslavia]] e per costituire una prima cinta difensiva antiaerei al territorio nazionale.
 
Dal 14 al 27 aprile 1997, in qualità di sede di comando del XXVIII Gruppo navale, prese parte all'[[operazione Alba]]. Nel corso della missione, il 22 aprile si arenò sulle coste dell'[[Albania]], di fronte al porto di [[Valona]], senza riportare particolari danni, ma con un danno d'immagine per la [[Marina Militare Italiana]]. La nave era l'ammiraglia dell'operazione in corso, e stava trasportando truppe e mezzi da sbarcare in Albania, nell'ambito dell'[[Operazione Alba]]. La nave fu disincagliata alcuni giorni dopo da unità da rimorchio della Marina Militare, giunte in soccorso dal porto militare di [[Taranto]].<ref>[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=28421&pid=252365&mode=threaded&show=&st=#entry252365 L'insabbiamento Del Vittorio Veneto]</ref> In seguito all'incidente il comandante dell'unità [[capitano di vascello]] Vincenzo De Fanis<ref>{{Cita news|lingua=|autore= Simone Gianfranco |url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/03/Lascio_per_salvare_equipaggio__co_0_9705037936.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/03/Lascio_per_salvare_equipaggio__co_0_9705037936.shtml|titolo=" Lascio per salvare l' equipaggio " Il comandante del " Vittorio Veneto " si assume la responsabilità dell'incidente|pubblicazione=[[Corriere della sera]]|giorno=3|mese=maggio|anno=1997|pagina=12|accesso=15-7- luglio 2012|cid=}}</ref> ha chiesto e ottenuto di essere sostituito, tre mesi prima della scadenza prevista. Il suo successore è stato il pari grado [[Giuseppe De Giorgi]], già aiutante di bandiera dell'[[Ammiraglio di divisione|ammiraglio]] [[Angelo Mariani (ammiraglio)|Mariani]] nel [[Golfo Persico]] nell'[[Operazione Golfo 1]] e figlio dell'[[Ammiraglio di squadra|Ammiraglio]] [[Gino De Giorgi]] che in qualità di capo di [[Stato Maggiore della Marina]] ([[1973]] - [[1977|77]]) aveva pubblicato nel novembre [[1973]] un documento noto "Libro Bianco della Marina"<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra10.asp|Il "Libro Bianco" della Marina|16-1-2008}}</ref> che di lì a qualche anno avrebbe portato alla Legge Navale del [[1975]] che fu il presupposto di un sostanziale ammodernamento<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra11.asp|L'applicazione della Legge Navale|16-1-2008}}</ref> della [[flotta della Marina Militare]].
 
L'Operazione Alba fu anche l'ultima missione operativa del Vittorio Veneto, che da quel momento in poi ha svolto solo missioni di rappresentanza e campagne addestrative per gli Allievi della seconda classe dell'Accademia Navale di Livorno e per gli allievi Marescialli della Scuola Sottufficiali di Taranto.
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== Progetto di Nave museo ==
L'incrociatore ''Vittorio Veneto'' è in disarmo dal 29 giugno [[2006]]<ref>{{cita web|autore=CSM MMI|url=http://www.marina.difesa.it/csm/discorsi/290606.asp|titolo=Ammaina Bandiera di Nave Veneto|accesso=28-12- dicembre 2006|editore=sito web Marina Militare Italiana|data=29 giugno 2006}}</ref>, cioè gli sono stati tolti gli otturatori dai cannoni e gli stessi sono stati tagliati e sigillati con tappi di bronzo, ma resta comunque un'unità della Marina Militare iscritta al quadro del naviglio militare.
 
Il ''Vittorio Veneto'' era in predicato di diventare la prima nave-museo italiana; era stato annunciato che la realizzazione sarebbe stata effettuata entro il [[2010]], ovvero poco prima delle previste celebrazioni del 150º anniversario dell'[[Unità d'Italia]] che si svolsero nel [[2011]]<ref>{{cita web|autore=M. Amatimaggio.