Utente:Erasmus 89/Sandbox 5: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
Per '''umanesimo veneziano''' si intende la declinazione storico-geografica del movimento umanista all'interno dell'area della [[Repubblica di Venezia]]. Già fiorente a partire dall'inizio del [[XV secolo]] grazie all'annessione di [[Padova]], una delle principali roccaforti spirituali dell'eredità [[Francesco Petrarca|petrarchesca]], l'umanesimo veneto si caratterizzò essenzialmente in due direttrici: la prima, quella pedagogica, volta alla formazione dei futuri uomini politici dello Stato appartenenti all'[[aristocrazia]]; la seconda, quella celebrativo-encomiastica, che trovò espressione nel genere della [[storiografia]]. Durante la seconda metà del XV secolo, inoltre, si sviluppò l'[[Editoria|editoria libraria]] a cura del grande [[Aldo Manuzio]], rendendo la città lagunare il centro principale per la diffusione della [[stampa a caratteri mobili]].
 
== Caratteri generali ==
Riga 10:
 
{{Citazione|Dalle tendenze pedagogico-educative, che caratterizzano l'umanesimo del Barzizza e del Guarini (che prima di Vittorino da Feltre ebbero proprio a Venezia scuole fiorenti), discendono invece quell'interesse alla formazione dell'uomo e quell'attenzione eccezionale agli aspetti morali della vita e delle singole azioni umane che distingueranno l'umanesimo veneziano al suo apogeo, alla fine del Quattrocento.}}
</ref>.
</ref>. Caposcuola della pedagogia veneta fu l'umanista e pedagogo [[Giovanni Conversini]] (1343-1408), maestro di [[Guarino Veronese|Guarino Verones]]<nowiki/>e e di [[Vittorino da Feltre|Vittorino di Feltre]] e già fondatore di scuole a [[Treviso]] e a Padova. Prosecutore dell'opera di Conversini fu poi [[Gasparino Barzizza]] (1360-1431), il quale, oltre a Venezia, insegnò a Pavia e a Milano<ref>{{Cita|Tateo, cultura umanistica|pp. 92-93}}:
 
{{Citazione|Venezia non era sede di un tradizionale centro culturale organizzato, ma la vicina Padova, assoggettata al dominio veneziano, costituiva una fonte attivissima di irradiazione culturale; e a Padova....insegnarono alla fine del secolo XI Giovanni di Conversino...Gasparino Barzizza...Pier Paolo Vergerio. Lo spiccato indirizzo pedagogico dell'insegmaneto umanistico a Padova ebbe certo la sua parte notevole nell'orientamento dell'umanesimo veneziano...}}
</ref>.
 
==== La religiosità ====
Altra caratteristica peculiare dell'umanesimo veneto fu la forte dimensione religiosa che lo contraddistinse rispetto agli altri umanesimi. Gli [[Umanesimo fiorentino|umanesimi fiorentino]], [[Umanesimo romano|romano]] e [[Umanesimo lombardo|lombardo]], se ebbero degli esponenti legati a varie forme dell'[[umanesimo cristiano]] (come, per esempio, i fiorentini [[Ambrogio Traversari]] e [[Giannozzo Manetti]], oltre al lombardo [[Antonio da Rho]]), si contraddistinsero in generale per la forte tensione laicista di alcune frange della nuova cultura contro le resistenze della [[Scolastica (filosofia)|Scolastica medievale]], l'umanesimo veneto fu praticamente alieno da queste divisioni ideologiche:
[[File:Ritratto di francesco petrarca, altichiero, 1376 circa, padova.jpg|sinistra|miniatura|[[Altichiero]], ''Ritratto di Francesco Petrarca'' (in primo piano) ''e di Lombardo della Seta'', particolare tratto dall'affresco rappresentante l'episodio di ''San Giorgio battezza re Servio di Cirene'', [[Oratorio di San Giorgio (Padova)|Oratorio di San Giorgio]], 1376, Padova<ref>{{Cita|Tateo, cultura umanistica|p. 92}}:{{Citazione|...il primo umanesimo veneto appare caratterizzato soprattutto da funzioni - per così dire - istituzionali: accolto nelle grandi famiglie dell'aristocrazia, l'umanesimo contribuì soprattutto alla formazione di uomini politici, ambasciatori, prelati.}}</ref>.]]
 
{{Citazione|Mentre a Firenze e a Roma, tra fine Trecento e Quattrocento, si profila una frattura tra fautori della nuova cultura e difensori dell'ascetismo cristiano, a Venezia nuovo fervore culturale e fervore religioso (sino alla devotio moderna) hanno gli stessi campioni.|{{Cita|Branca}}}}
 
Riga 38 ⟶ 35:
 
==== Pier Paolo Vergerio e le scuole "patrizie" ====
[[File:Vittorino da Feltre, Ca' Gioiosa.jpg|miniatura|''Il primo incontro di Vittorino con l'erede dei Gonzaga'', disegno preso da ''Vittorino da Feltre: a prince of Teachers'', a cura di una Suora di Notre Dame, McDonald and Evans, Londra 1908, p. 81]]
L'importanza della filosofia umanista a [[Venezia]] venne recepita già a partire dagli [[Anni 1360|anni '60]] del [[XIV secolo|'300]], quando Petrarca, supportato dal Cancelliere e ammiratore [[Benintendi Ravegnani|Benintendi Ravagnani]], aveva stabilito dei contatti con la Repubblica, nel tentativo di donarle, al momento della morte, la sua [[Biblioteca di Petrarca|biblioteca privata]]<ref>{{Cita|Wilkins|p. 220}}</ref>. Benché non avesse risieduto che pochissimo tempo a Venezia, Petrarca gettò il seme della sua rivoluzione culturale tramite i contatti epistolari con l'''élite'' intellettuale veneziana. Il primo importante umanista in area veneta fu [[Pier Paolo Vergerio il vecchio]] (1370-1444). Vergerio, pedagogo e autore di un celebre epistolario, si era formato a Padova e, dopo la sua conversione all'umanesimo, pubblicandovi un edizione critica dell'<nowiki/>''[[Africa (Petrarca)|Affrica]]''<ref name=":4">{{Cita|Gambaro}}</ref>. Entrato in contatto, durante il soggiorno fiorentino, con Coluccio Salutati ed Emanuele Crisolora, Vergerio raffinò ulteriormente la padronanza di ambo le lingue classiche, favorendone la diffusione poi a Venezia<ref name=":4" />. Vergerio, inoltre, cercò anche di rendere il nascente umanesimo uno strumento del potere in mano alla Repubblica, spingendo la classe dirigente repubblicana a fondare scuole ove si potessero formare studiosi ed intellettuali finalizzati a questo scopo<ref>In {{Cita|Cappelli|p. 145}}, si ricorda la fondazione, nel 1446, della scuola privata di San Marco, prototipo del modello scolastico delineato dai dirigenti della Repubblica. A differenza però di Firenze, Venezia era una repubblica rigidamente oligarchica, in cui poche famiglie patrizie detenevano gelosamente le redini del potere spartendosi il controllo delle cariche statali.</ref>. Il Vergerio stesso contribuì a fornire alla cultura veneta un "modello" di trattato filo-governativo, cioè il trattato intitolato ''De republica veneta'', in cui viene esaltata la [[costituzione mista]] di Venezia, prendendo spunto dal modello [[Aristotele|aristotelico]] e [[Polibio|polibiano]]<ref>{{Cita|Cappelli|pp. 148-149}}</ref>.
 
==== Leonardo Giustinian ====
Il Vergerio trovò un grande aiuto, per il suo progetto educatio, nella figura del patrizio [[Leonardo Giustinian]] (1388-1446). era membroMembro di una delle più illustri famiglie patrizie veneziane e umanista lui (importante la traduzione in latino delle ''[[Vite parallele|Vite]]'' [[Vite parallele|plutarchee]] di [[Cimone]] e [[Lucio Licinio Lucullo|Lucullo]])<ref>{{Cita|Tissoni Benvenuti|p. 251}}</ref>., Leonardo Giustinian fu Autoreautore di un'orazione funebre a Carlo Zeno del 1419, in cui il Giustinian elogia il tipico servitore dello Stato<ref>{{Cita|Pastore Stocchi|p. 242}}</ref>,. piùPiù che un grande umanista, il Giustiunian èfu un fervente promotore del programma scolastico propugnato dal Vergerio e dal Barbaro, ritagliandosi manentendo contatti con [[Flavio Biondo]] e [[Francesco Filelfo]]<ref>{{Cita|Tissoni Benvenuti|p. 250}}</ref>.
 
==== Pedagoghi veneti ====
Caposcuola della pedagogia veneta fu l'umanista e pedagogo [[Giovanni Conversini]] (1343-1408), maestro di [[Guarino Veronese|Guarino Verones]]<nowiki/>e e di [[Vittorino da Feltre|Vittorino di Feltre]] e già fondatore di scuole a [[Treviso]] e a Padova. Guarino Guarini e Vittorino, benché il loro ricordo sia legato più alle loro patrie adottive (per il primo [[Ferrara]] e il secondo [[Mantova]]), insegnarono alcuni anni nelle scuole della Serenissima. Guarino, dopo gli studi di [[Lingua greca antica|greco antico]] compiuti sotto l'egida di [[Emanuele Crisolora]] prima in patria e poi a [[Costantinopoli]], tra il 1411 e il 1418 fu attivo a Venezia quale docente di lettere classiche<ref>{{Cita|de Rosmini|pp. 13-14}}</ref>,ove ebbe come allievi Francesco Barbaro, Leonardo Giustinian e il futuro doge Francesco Foscari<ref>{{Cita|Caracciolo}}</ref>. Vittorino da Feltre, pedagogo che unì le [[Arti liberali|arti del ''trivium'' e del ''quadrivium'']] alla nuova cultura umanistica, insegnò per vari anni prima a Padova e poi a Venezia, prima di giungere alla corte di [[Gianfrancesco Gonzaga]]<ref>{{Cita|Bernardi|pp. 6-8}}</ref>. Infine, altro prosecutore dell'opera di Conversini fu poi [[Gasparino Barzizza]] (1360-1431), il quale, oltre a Venezia, insegnò a Pavia e a Milano<ref>{{Cita|Tateo, cultura umanistica|pp. 92-93}}:
 
{{Citazione|Venezia non era sede di un tradizionale centro culturale organizzato, ma la vicina Padova, assoggettata al dominio veneziano, costituiva una fonte attivissima di irradiazione culturale; e a Padova....insegnarono alla fine del secolo XI Giovanni di Conversino...Gasparino Barzizza...Pier Paolo Vergerio. Lo spiccato indirizzo pedagogico dell'insegmaneto umanistico a Padova ebbe certo la sua parte notevole nell'orientamento dell'umanesimo veneziano...}}
</ref>.
 
=== La storiografia ===
==== Lauro Quirini e Francesco Barbaro ====
[[File:Francesco Barbaro di Enrico Merengo.jpg|thumb|''Francesco Barbaro'', statua attribuita a [[Enrico Merengo]] sulla facciata di [[Chiesa di Santa Maria del Giglio (Venezia)|Santa Maria del Giglio]] a [[Venezia]].|sinistra]]
Risultato di questi sforzi fu una vera e propria proliferazione di scritti celebrativi di Venezia e del suo sistema di governo. Tra i più significativi prodotti dell'umanesimo veneto si ricordano quelli di [[Lauro Quirini]] (1420-1479) e di [[Francesco Barbaro (politico)|Francesco Barbaro]] (1390-1479)
 
Riga 59 ⟶ 64:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Jacopo Bernardi|titolo=Biografie di Vittorino da Feltre e Panfilo Castaldi|url=https://books.google.it/books?id=kYhBAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=1 maggio 2016|anno=1868|editore=Tipografia sociale Panfilo Castaldi|città=Feltre|cid=Bernardi|SBN=IT\ICCU\VIA\0086454}}
 
* {{Cita libro|autore=[[Vittore Branca]]|curatore=Alberto Tenenti e Ugo Tucci|titolo=Il Rinascimento. Politica e cultura - L'Umanesimo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-politica-e-cultura-la-cultura-l-umanesimo_(Storia_di_Venezia)/|collana=Storia di Venezia|anno=1996|editore=Istituto della Enciclopedia italiana|città=Roma|volume=4|cid=Branca|SBN=IT\ICCU\UM1\0025706}}
 
Riga 65 ⟶ 72:
* {{Cita pubblicazione|autore = Claudio Finzi|titolo = La polemica sulla nobiltà nell’Italia del Quattrocento|rivista = Cuadernos de Filología Clásica. Estudios Latinos|volume = 30|numero = 2|url = http://revistas.ucm.es/index.php/CFCL/article/download/CFCL1010220341A/15039|accesso = 30 aprile 2016|pp = 341-380|ISSN = 1131-9062|editore = Universidad Complutense de Madrid|città = Madrid|cid=Finzi}}
* {{Cita libro|autore = Angiolo Gambaro|titolo = VERGERIO, Pietro Paolo, il Vecchio|anno = 1937|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/vergerio-pietro-paolo-il-vecchio_%28Enciclopedia-Italiana%29/|accesso = 30 aprile 2016|cid = Gambaro|collana = Enciclopedia Italiana|OCLC = 311374384|volume = 35}}
* {{Cita libro|autore=Carlo de Rosmini|titolo=Vita e disciplina di Guarino Veronese e de' suoi discepoli|url=https://books.google.it/books?id=-PrWbmWgGsAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=1 maggio 2016|anno=1805|editore=Niccolò Bettoni|città=Brescia|volume=1|cid=de Rosmini|SBN=IT\ICCU\FERE\001373}}
* {{Cita libro|autore = [[Manlio Pastore Stocchi]]|titolo = Pagine di storia dell'Umanesimo italiano|anno = 2014|editore = FrancoAngeli|città = Milano|ISBN = 978-88-204-5854-6|cid = Pastore Stocchi|url = https://books.google.it/books?id=-hj-CQAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso = 30 aprile 2016}}
* {{Cita libro|autore = Achille Tartaro|titolo = Il Quattrocento. L'età dell'umanesimo|anno = 1971|editore = Laterza|città = Bari|volume = 3, tomo I|collana = La letteratura italiana|autore2 = Francesco Tateo|SBN = IT\ICCU\FER\0090081|curatore = [[Carlo Muscetta]]|cid = Tateo, Il Quattrocento}} Si sono presi in considerazione: