Dialetto comacchiese: differenze tra le versioni

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In comune con il Bolognese e il Romagnolo, e a differenza del Ferrarese, il sistema vocalico del Comacchiese distingue la quantità vocalica e risulta fortemente differenziato a seconda della tipologia di sillaba (chiusa o aperta).
 
=== Vocali ===
Alcune delle principali peculiarità vocaliche :
* le /a/ atone tendono a centralizzarsi in [ə], e in fine di parola il fenomeno è tanto forte che gli scrittori locali tendono a rappresentare graficamente il suono con la lettera e : ''amighe'' [əˈmiːgə] "amica"
* come in Bolognese sono presenti i dittonghi [ai - au] : ''taile, mais, dutaur, fiaur'' [tailə - maiz - duˈtaur - fjaur] "tela, mese, dottore, fiore"
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* a differenza di tutti i dialetti limitrofi, è presente il suono [ə] accentato : ''dët, avrël'' [dət - əˈvrəl] "detto, aprile"
 
=== Consonanti ===
Alcune delle principali peculiarità consonantiche :
* come in ferrarese, manca la distinzione di quantità consonantica
* probabilmente per influenza veneziana, manca la z sorda e sonora, presente nelle aree limitrofe : ''piase, sità, mèars, viaş, şnéar'' [pjaːsə - siˈta - mæɛrs - vjaːz - zneər] "piazza, città, marzo, viaggio, gennaio"
* sono presenti alcune metatesi : ''èrbal, spcadaur'' [ɛrbəl - spkəˈdaur] "albero, pescatore"
*la /l/ è simile a quella italiana standard e non presenta la forte componente velare tipica del ferrarese
* le sibilanti /s - z/ sono simili a quelle italiane standard, mentre nei dialetti circostanti hanno una pronuncia apico-alveolare
 
=== Morfologia ===
È ben presente il plurale metafonetico, che si verifica mediante vari mutamenti vocalici.
In Comacchiese, in comune con i dialetti dell'Emilia centro-orientale e del Veneto centro-meridionale, il plurale maschile è caratterizzato dalla metafonia. Alcuni dei numerosi mutamenti vocalici sono :
 
* [aːl → iːə] : ''bâl / bîe, fradâl / fradîe'' "bello / belli, fratello / fratelli"
* [oə → uːə] : ''fióal / fiûa, póac / pûac'' "figlio / figli, poco / pochi"
* [ai → iː] : ''cmaciaiş / cmacîş, maiş / miş'' "comacchiese / comacchiesi, mese / mesi"
* [au → uː] : ''fiaur / fiûr, dutaur / dutûr'' "fiore / fiori, dottore / dottori"
* [ɔ → o] : ''bòn / bón'' "buono / buoni"
Gli articoli determinativi sono ''el, le, i, il'' [əl - lə - i - il].
Il plurale femminile ha la desinenza -i : ''il gati, il pìeguri'' [il gaːti - il piəguri] "le gatte, le pecore".
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Oggi, come già detto, i linguisti lo ritengono un gruoppo dialettale dell'Emiliano, e non va assimilato al ferrarese o al bolognese (al contrario del dialetto della vicina Argenta, per esempio)
 
== Esempi di dialettoLessico ==
Il lessico della parlata comacchiese è ricco di venetismi e di termini propri, in particolar modo a causa dello storico isolamento dell'area. Incomparabilmente vario è il lessico della pesca nelle valli; alcuni degli innumerevoli termini : ''vugate'' (piccola rete per smistare i pesci), ''paradâl'' (bastone appuntito per spingere le barche nei fondali fangosi), ''giambàn'' (punta del paradâl), ''grisòle'' (graticcio di canna per intrappolare pesci e anguille), ''fuşnèn'' (pescatore di frodo), ''steşunàs'' (intemperie che rendono difficoltosa la pesca), ''guasaròl'' (tecnica di pesca in cui il pescatore è immerso nell'acqua), ''baurghe'' (grosso cesto per raccogliere le anguille), ''bufùn'' (pesci morti di freddo), ''dgòl'' (trappola che convoglia i pesci in un sacchetto).
 
== Esempi di dialetto ottocentesco ==
 
=== La parabola del Figliol Prodigo ===