Fausto Gianfranceschi: differenze tra le versioni
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Fu in gioventù legato a [[Julius Evola]]<ref>Autori vari, ''Testimonianze su Evola'', a cura di [[Gianfranco de Turris]] (''L'influenza di Evola sulla generazione che non ha fatto in tempo a perdere la guerra'', scritto da Fausto Gianfranceschi), Roma, Ed. Mediterranee, 1973, pag. 137 - 142.</ref> e agli ambienti neofascisti italiani ([[Fasci di azione rivoluzionaria]]) passando nel 1948, dopo non poche vicissitudini<ref>Nel 1951 il Tribunale di Roma lo condannò a un anno e undici mesi di reclusione per appartenenza al FAR. Cfr. il paragrafo ''I seguaci di Julius Evola'' nel [http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2562&Class_ID=1004 sito: Osservatorio Democratico]</ref>, su posizioni meno oltranziste, vicine a quelle della corrente [[Giorgio Almirante|almirantiana]] del [[Movimento Sociale Italiano|MSI]]. Nel [[1950]] entrò nella giunta esecutiva del [[Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori]] del MSI.
Nel [[1951]] cominciò, insieme a [[Pino Rauti]], a collaborare al ''[[Il Tempo|Tempo]]'' di Roma. Partecipò a Malmoe (Svezia), come inviato dei giovani missini, al primo congresso dell'Internazionale nera. Nello stesso periodo figurò tra i collaboratori di ''Carattere'', rivista fondata dall'esponente nazionale missino [[Primo Siena]], alla quale collaborarono anche [[Guido Giannettini]] e Marcantonio Bezichieri. Scrisse su altre riviste di destra: ''[[Il Borghese]]'', ''Stato'', ''Dialoghi'', ''[[Pagine Libere]]''. Nel [[marzo]] dello stesso anno piazzò un ordigno contro la delegazione jugoslava a [[Roma]].
Nel [[1957]] divenne presidente nazionale dell'associazione studentesca di destra [[Giovane Italia (associazione studentesca)|Giovane Italia]]. Di fede cattolica, dopo il [[Concilio Vaticano II]] aderì a posizioni [[Cattolici tradizionalisti|tradizionaliste]], dalle quali criticò le interpretazioni estensive del Concilio stesso.
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