Hans-Jürgen von Arnim: differenze tra le versioni
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=== In Africa settentrionale ===
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-787-0502-34A, Generaloberst von Arnim und General von Vaerst.jpg|thumb|upright=1.2|Il generale von Arnim, a destra, durante la [[campagna di Tunisia]]
Il 3 dicembre 1942 von Arnim arrivò al quartier generale segreto di Hitler a Rastenburg dove ricevette la notizia della sua promozione a ''[[generale d'armata|generaloberst]]''; durante un colloquio diretto con il Führer apprese che sarebbe stato nominato al comando della nuova [[5. Panzerarmee]] che era in corso di costituzione in [[Nordafrica]] per occupare la [[Tunisia]] e affrontare il corpo di spedizione anglo-americano [[operazione Torch|sbarcato dall'8 novembre 1942]] in [[Marocco]] e [[Algeria]]. Von Arnim apprese che il generale [[Heinz Ziegler]] sarebbe stato il suo vicecomandante e ricevette da Hitler ampie assicurazioni sulle forze che gli sarebbero state assegnate; il Führer promise che la 5. Panzerarmee avrebbe ricevuto in tempi brevi altre tre Panzer-Division e tre divisioni motorizzate e che abbondanti armi moderne e rifornimenti sarebbero stati trasportati via mare a [[Tunisi]] e [[Biserta]]. Von Arnim e Zigler affermarono che in questo caso sarebbe stato possibile organizzare una grande offensiva per respingere il nemico e rioccupare il Nordafrica francese<ref>P. Carell, ''Le volpi del deserto'', pp. 547-550.</ref>.
L'8 dicembre 1942 il generale arrivò in Nordafrica e assunse il comando della 5. Panzerarmee. Von Arnim giunse in Tunisia determinato, risoluto e pienamente fiducioso<ref>D. Irving, ''La pista della volpe'', p. 268.</ref>; egli riteneva inizialmente che, rispetto alle drammatiche battaglie combattute sul fronte orientale sul Volchov, a Cholm ed a Ržev, il nuovo incarico in Africa settentrionale contro gli eserciti anglo-sassoni, fosse molto più agevole; ben presto von Arnim avrebbe compreso le reali e insormontabili difficoltà della missione affidatagli da Hitler<ref>R. Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', pp. 126-127.</ref>. Le forze tedesche disponibili al momento del suo arrivo, in precedenza comandante dal generale [[Walther Nehring]], erano costituite solo dalla [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10. Panzer-Division]], alcuni reparti di paracadutisti e un battaglione di carri pesanti [[Panzer VI Tiger I]]<ref>Correlli Barnett (a cura di), ''I generali di Hitler'', p. 406.</ref>. Divenne evidente che, nonostante le assicurazioni di Hitler, i rifornimenti destinati alla testa di ponte tunisina erano assolutamente insufficienti e che le promesse divisioni corazzate di rinforzo non sarebbero mai giunte; in queste condizioni von Arnim dovette inizialmente limitarsi nel mese di dicembre 1942 a consolidare le sue posizioni e contrastare gli attacchi delle forze alleate che si stavano sistematicamente rafforzando<ref>P. Carell, ''Le volpi del deserto'', pp. 550-551.</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 146-2005-0132, Trent Park Camp.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il generale von Arnim, a sinistra, e il generale [[Hans Cramer]], a centro in secondo piano, l'ultimo comandante dell'[[Deutsches Afrikakorps|Afrikakorps]]
Nel mese di gennaio 1943, mentre il feldmaresciallo [[Erwin Rommel]] stava completando con i resti della Panzerarmee ''Afrika'' la sua lunga ritirata lungo la costa della [[Libia]] dopo la [[seconda battaglia di El Alamein|sconfitta di El Alamein]] e si avvicinava alla [[Linea del Mareth]], von Arnim sferrò con le sue limitate ma esperte forze corazzate alcuni abili attacchi locali per migliorare la situazione tattica della testa di ponte in Tunisia. I deboli reparti francesi e le inesperte truppe americane vennero respinte da alcune importanti posizioni sulle catene montuose occidentali tunisine, furono catturati numerosi prigionieri; il 31 gennaio 1943 venne conquistato il [[Fa'id|passo Faid]]<ref>P. Carell, ''Le volpi del deserto'', pp. 561-563.</ref>. Il 9 febbraio von Arnim si incontrò per la prima volta con il feldmaresciallo Rommel proveniente dalla Libia; l'incontro evidenziò una profonda divergenza di valutazioni strategiche; von Arnim stava pianificando una nuova offensiva con obiettivi limitati per sorprendere gli americani sbucando con forze corazzate dal passo Faid ma il feldmaresciallo Rommel, che provava scarsa simpatia per von Arnim, considerato un classico generale aristocratico prussiano freddo e distaccato, aveva propositi più ambiziosi e ipotizzava una grande operazione strategica verso [[Tebessa]] per disgregare tutto il fronte alleato<ref>D. Irving, ''La pista della volpe'', pp. 280-281.</ref>. Il feldmaresciallo [[Albert Kesselring]], comandante supremo tedesco nel teatro mediterraneo, riuscì ad imporre un compromesso tra i due generali, ma von Arnim rimase scettico, a causa della debolezza delle forze italo-tedesche, sulla possibilità di conseguire risultati decisivi<ref>D. Irving, ''La pista della volpe'', pp. 281-282.</ref>.
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