Repubblica romana: differenze tra le versioni

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Alla sua scadenza, nel [[33 a.C.]], il triumvirato non venne rinnovato e, cosa ben più grave, Antonio ripudiò la sorella di Ottaviano con un affronto per quest'ultimo intollerabile. Il conflitto era ora inevitabile. Mancava solo il ''casus belli'', che Ottaviano trovò nel testamento di Antonio, in cui risultavano le sue decisioni di lasciare i territori orientali di Roma a [[Cleopatra VII]] d'[[Antico Egitto|Egitto]] e ai suoi figli, compreso [[Cesarione]], figlio di [[Gaio Giulio Cesare]]. Il Senato di Roma dichiarò guerra a Cleopatra, ultima [[Dinastia tolemaica|regina tolemaica]] di Egitto, sul finire del [[32 a.C.]] Antonio e Cleopatra furono sconfitti nella [[battaglia di Azio]], del 2 settembre [[31 a.C.]] e si suicidarono entrambi, l'anno successivo in Egitto.<ref>Francois Chamoux, 'Marco Antonio'', Milano 1988, p. 254 e s.</ref>
 
La battaglia di Azio sancì la fine della Repubblica e l'inizio dell'[[Impero romano]]. Augusto, infatti, pur mantenendo formalmente alcune istituzioni repubblicane, di fatto trasformò il nuovo stato romano in una [[monarchia]], pur nell'apparenza del [[Principato (storia romana)|principato]]. Nonostante ciò, gli Imperatori Romani continuarono, pur definendosi tali, a chiamare il proprio stato "Res Publica Romanorum", e questa usanza continuò, nell'Impero Romano d'Oriente, ad essere in voga fino almeno al XII secolo.
 
== Note ==