Antônio Moreira César: differenze tra le versioni
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Moreira César partì da Rio de Janeiro per lo stato di Bahia il 3 febbraio 1897 in un'atmosfera di entusiasmo e di piena fiducia nelle sue capacità; egli giunse a Salvador il 6 febbraio 1897 e subitò si recò a [[Queimadas]] dove giunse il mattino dell'8 febbraio e assunse il comando del suo corpo di spedizione. Il colonnello mostrò grande energia e determinazione; apparve assolutamente sicuro di conseguire con facilità una rapida e totale vittoria contro i ribelli che egli riteneva fossero solo uno strumento di oscure manovre della reazione anti-repubblicana<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 151-158.</ref>. Moreira César temeva soprattutto che i rivoltosi evitassero il combattimento e potessero sfuggirgli con una fuga immediata; egli quindi era deciso ad accelerare al massimo le operazioni e avanzare a marcie forzate su Canudos per debellare in un sol colpo la sollevazione<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 179-184.</ref>. Il corpo di spedizone concentrato a Queimadas appariva bene addestrato, disciplinato e adeguatamente equipaggiato; esso si componeva dei tre battaglioni del 7° reggimento di fanteria e di reparti di cavalleria e artiglieria, per un totale di circa 1.300 soldati, sei cannoni Krupp, cinque medici militari, due ingegnieri, ambulanze e trasporti di munizioni e vettovaglie<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 152-153.</ref>.
La spedizione contro Canudos sembrò inizialmente svilupparsi in modo favorevole; Moreira César guidò rigidamente l'avanzata delle sue truppe e prese brutali misure repressive contro la popolazione e presunti collaboratori dei ribelli. Egli per affrettare i tempi dell'avanzata non esitò a rinunciare a parte dei vettovagliamenti e a macellare o abbandonare il bestiame a disposizione del corpo di spedizione. Le truppe raggiunsero [[Monte Santo (Bahia)|Monte Santo]], nonostante fossero state costantemente infastidite da azioni di guerriglia di gruppi di ribelli guidati dall'ex-[[cangaçeiro]] [[Pajeú]]; nella cittadina il colonnello ordinò vasti rastrellamenti e rappresaglie con l'esecuzione sommaria di sospetti rivoltosi. In realtà, nonostante gli apparenti successi, la situazione del corpo di spedizione non era facile; le truppe avanzavano in un terreno quasi desertico privi di una adeguata organizzazione logistica e si stavano rapidamente indebolendo; inoltre anche Moreira César non era in buone condizioni di salute. Nell'accampamento di Monte Santo, egli fu colpito da un violento attacco epilettico e dovette essere temporaneamente alloggiato alla ''fazenda Lajinha'', tra Monte Santo e [[Euclides da Cunha (Brasile)|Vila do Cumbe]], dove accusò un nuovo malore. Il colonnello tuttavia non aveva alcuna intenzione di rinunciare al comando; al contrario, si ristabilì prontamente e riprese la guida delle truppe che raggiunsero Vila do Cumbe dove egli in un primo momento sembrò deciso a giustiziare anche il parroco locale, padre Vicente Sabino dos Santos, ritenuto sospetto di colleganza con Conselheiro. L'ecclesiastico evitò infine l'esecuzione e venne rilasciato.
== Note ==
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