Palazzo dello Spagnolo: differenze tra le versioni

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Storia: Carlo III ed i bovi
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== Storia ==
Il palazzo dello spagnolo venne eretto nel [[1738]] su commissione del marchese di Poppano [[Nicola Moscati]], unificando due lotti ricevuti dalla moglie. Il progetto, compresa la realizzazione della monumentale scala a doppia rampa, definita ad "ali di falco", che fu pensata come una sorta di luogo di incontro, in cui avveniva una vera e propria vita sociale, viene affidato così a [[Ferdinando Sanfelice]]<ref name=Comune>{{cita web|url=http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10831|titolo=Comune di Napoli|accesso= 20 dicembre 2011}}</ref><ref>D. Mazzoleni, ''I palazzi di Napoli'', Arsenale Editrice (2007) ISBN 88-7743-269-1</ref>, mentre a [[Francesco Attanasio]] vennero chiesti i lavori di stucco in stile [[rococò]]<ref name="Attanasio">A.S.B.N Banco della Pietà, Giornale di Cassa, matr. 1841, 13 settembre 1742:<br />A D.Nicolò Moscato, Marchese di Poppano, d. (ducati) 300 ad Aniello Preziuso Capo Maestro stuccatore, a compimento di ducati 1616, a conto dei lavori di stucco fatti e faciendi nella casa dotale di Donna Anna Maria d'Orso Marchesa di Poppano, sua Moglie, che si rifà modernandosi a tenor della relazione del Regio Ingegnere e Tavolario D. Francesco Attanasio.</ref><ref name="Attanasio2">A.S.B.N Banco della Pietà, Giornale di Cassa, matr. 1183, 28 marzo 1742:<br />A Don Nicola Moscato Marchese di Poppano, ducati 50 al Regio Ingegnere e Tavolario don Francesco Attanasio a comp. di 300 atteso che gli altri li ha ricevuti per Banco dello Spirito Santo e SS. Salvatore, a conto dell'assistenza, direzione della fabbrica sino a 20 corrente fatta e facienda nella Casa dotale di Donna Anna Maria d'Orso Marchesa di Poppano sua moglie, sita all'incontro della Parrocchiale chiesa di Santa Maria dei Vergini quale si rifà e rimoderna a tenore della relazione formata dallo stesso Tavolario don Francesco Attanasio e deciso per magnam curiam a sue spese e suo proprio danaro e per esso a Mattia Attanasio e Gaetano Attanasio.</ref><ref name="Attanasio3">Vincenzo Rizzo, ''Ferdinandus Sanfelicius Architectus Neapolitanus'', Altrastampa, Napoli 1999,pagg. 34, 56, 124, 132 e 133</ref> che furono da egli progettati, ma eseguiti successivamente da [[Aniello Prezioso]]<ref name=Comune/>.
 
Frequenti erano le visite di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], che nel palazzo cambiava i cavalli per prendere dei bovi, unici animali capaci di portarlo fino a [[Capodimonte (Napoli)|Capodimonte]] lungo la ripida via Vergini<ref name="Insolita">{{cita libro|autore=Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini|titolo=Napoli insolita e segreta|anno=2014|editore=Jon Glez|p=271|isbn=978-2-36195-063-7}}</ref>.
 
[[File:Palazzo dello Spagnuolo (1).jpg|thumb|left|Vista dalla scalinata monumentale]]
Sul finire del secolo venne acquistato da un nobile di Spagna, [[Tommaso Atienza]], il cui soprannome ''lo Spagnolo'' è il motivo per cui il palazzo si chiama oggi in tale modo<ref name="Insolita" />. Il nuovo proprietario realizzò così delle opere di espansione del palazzo facendo costruire un ulteriore piano (l'ultimo) e facendo realizzare gli affreschi al [[piano nobile]], andati poi perduti a causa dei cattivi restauri avvenuti nel corso degli anni, e al secondo piano.
 
Nel [[1850]] il palazzo fu acquistato dalla famiglia Costa grazie al forte indebitamento di Atienza, il quale raggiunse quello stato, probabilmente, a causa di ingenti spese per le estrose opere di abbellimento del palazzo che costrinsero lo stesso proprietario a doverlo cedere.
 
Successivamente, il palazzo (come molti edifici di Napoli), vide la proprietà frammentata in più parti costituendo oggi diverse proprietà private. Solo due appartamenti all'ultimo piano, in fase di restauro, sono riusciti ed esser stati acquistati dalla regione [[Campania]].