Commando: differenze tra le versioni
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Tali tipi di unità vennero ampiamente utilizzate all'inizio del [[XVIII secolo]] per volere delle autorità della [[Colonia del Capo]]: per fronteggiare le incursioni dei gruppi indigeni ostili del Sudafrica, ciascun maschio bianco tra i 16 e i 60 anni era incaricato di presentarsi entro 48 ore dalla richiesta di mobilitazione delle autorità locali, presentandosi già equipaggiato a proprie spese di cavallo, fucile, cibo e munizioni per otto giorni; queste unità di civili armati, il cui organico poteva variare da poche decine a diverse centinaia di uomini, erano guidate da un ''kommandant'' ("comandante") generalmente eletto dagli stessi componenti. La struttura di comando era molto informale: un ''kommandant'' poteva dare ordini in battaglia ma non poteva obbligare gli uomini ad eseguirli o punirli se non lo facevano, e di fatto era solo la sua reputazione e il suo carisma che gli garantivano l'autorità sugli altri<ref name=castle-17-18>Ian Castle, ''Majuba 1881'', Osprey Publishing, 1999, pp. 17-18. ISBN 84-8372-069-8.</ref>.
Il sistema dei ''kommando'' fu mantenuto dalle comunità boere sorte dopo il "[[Grande Trek]]", lo [[Stato Libero dell'Orange]] e la [[Repubblica del Transvaal]]: in Transvaal, ad esempio, ognuno dei dodici distretti elettorali in cui era diviso il territorio era incaricato di fornire un ''kommando'' in caso di guerra, e la responsabilità di riunire gli uomini era affidata a specifici funzionari distrettuali chiamati ''veldkornets'' (letteralmente "[[Cornetta (grado militare)|cornette]] da campo")<ref name=castle-17-18 />. Durante le [[guerre boere]] contro i britannici la struttura dei ''kommando'' fu adottata anche dalle formazioni di volontari reclutate dai boeri tra gli stranieri residenti in Sudafrica, come la [[Legione Volontaria Italiana]] di [[Camillo Ricchiardi]]<ref>[http://samilitaryhistory.org/lectures/italyabw.html Gli Italiani nella guerra anglo-boera (in inglese)]</ref>.
I ''kommando'' boeri si dimostrarono un avversario molto duro per i britannici: rifiutando le tradizionali tattiche di combattimento adottate dagli eserciti europei, i boeri preferivano una strategia difensiva, con gli uomini appostati su colline e postazioni elevate, ben mimetizzati grazie ai loro normali abiti civili da lavoro, da cui potevano bersagliare a lunga distanza con i loro fucili le truppe nemiche avanzanti in campo aperto; se il nemico si avvicinava troppo, i boeri generalmente rifiutavano lo scontro [[corpo a corpo]] e, balzati sui cavalli sempre tenuti a portata di mano, ripiegavano su una nuova posizione dominante da cui riprendere il tiro a distanza. Poiché la caccia era un'attività tradizionale e di fondamentale importanza per la sopravvivenza nella campagna, i boeri erano molto abili nel tiro con il fucile, cosa che li rendeva
Il termine divenne di uso comune a partire dalla [[seconda guerra mondiale]]: alla ricerca di una designazione per le nuove unità di forze speciali create dal [[British Army]], incaricate di condurre raid mordi-e-fuggi contro i territorio occupati dalla [[Germania nazista]], il [[tenente colonnello]] [[Dudley Clarke]], sudafricano di nascita, suggerì la parola ''commandos'' partendo dal termine afrikaans, scelta approvata anche dal primo ministro [[Winston Churchill]]<ref>Mike Chappel, ''I Commando britannici'', Osprey publishing, 2012, p. 7. ISNN 2280-7012.</ref>; le azioni dei [[British Commandos]] durante la guerra spinsero svariate nazioni a creare unità simili, e la parola "commando" divenne quindi di larga diffusione. Le [[Tattica|tattiche]] comuni ai commando contemporanei sono il prodotto delle esperienze accumulate nel corso dei secoli, ma messe prepotentemente in primo piano e sviluppate come parte delle tattiche di [[guerriglia]] del [[XX secolo]].
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