Culto del Glorioso Alberto: differenze tra le versioni

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=== Edificazione del tempio e dimensione economica del neo-culto ===
[[File:Interno del tempio di alberto glorioso a Serradarce.png|thumb|upright=1.9|Interno del tempio di Alberto, come appariva negli [[anni 1970|anni '70]]]]
[[File:Ritratto di alberto gonnella (estratto da uno screenshot dal documentario nascita di un culto di luigi di gianni del 1968).png|thumb|Immagine cultuale di Alberto, screenshot da un documentario del 1968 di [[Luigi Di Gianni]] e [[Annabella Rossi]]]]
 
La popolarità raggiunta dal movimento magico-religioso legato al culto di Alberto era testimoniata dalle comitive di pellegrini provenienti giornalmente dalla [[Campania]], dalla [[Basilicata]], e da altri luoghi del Meridione sottosviluppato, ma anche da regioni e città che avevano conosciuta un'intensa [[emigrazione italiana|emigrazione]]: nazioni sviluppate come [[Germania]] o [[Svizzera]] e centri industriali come [[Milano]] e [[Torino]]<ref name="B. Holm, 36"/>. Nel 1967 la casa-santuario si trovava ad accogliere dai 300 ai 500 devoti al giorno<ref name="M. Risso, 161"/> (una cronaca giornalistica successiva, nel 1972, riportava una stima di circa 500 persone al giorno<ref name="G. De Lutiis"/>). L'impossibilità di accogliere un tale flusso di gente aveva reso evidente, già dopo pochi anni, la necessità di adibire al culto un luogo più capiente della casa-santuario e più idoneo agli scopi.