Francesca D'Adda: differenze tra le versioni

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Nel [[1834]] sposa in seconde nozze il pittore [[Ambrogio Nava]], suo coetaneo, acquisendo la qualifica nobiliare di contessa, riportata sui frontespizi delle sue composizioni, edite dagli editori Luigi Scotti e Giovanni Canti. Accanto al titolo nobiliare compare il titolo prestigioso di ''Socia d’onore della Congregazione e [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia|Accademia di Santa Cecilia]].'' A partire dal [[1836]], infatti, grazie alla politica di [[Gaspare Spontini]], un considerevole elenco di nomi femminili entra a far parte dell’Accademia: vi si trovano esponenti della nobiltà e della buona società milanese: la [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]], [[Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867)|Maria Teresa Isabella d’Austria]], [[Giuditta Pasta|Giuditta Pasta,]] [[Adelaide Ristori]], [[Giulia Grisi]], [[Caroline Unger|Carolina Unger]], [[Angelica Catalani]], [[Erminia Frezzolini|Erminia Frezzolini Poggi,]] [[:en:Marianna_Barbieri-Nini|Marianna Barbieri-Nini]], [[Maria Taglioni]], [[Fanny Cerrito]], [[Teresa Terziani]].
 
Milano è molto attiva musicalmente in quegli anni e neppure i moti risorgimentali frenano le iniziative musicali. Alle manifestazioni pubbliche si affiancano quelle private - Società, Giardini, Accademie, Salotti – accompagnate da una notevole produzione pubblicistica, e la stessa Francesca D’Adda, continua a organizzare incontri musicali anche dopo la sua seconda vedovanza ([[1862]]).
 
Anche in musica, come in politica, mostra le sue simpatie per l’Austria e continua la tradizione del ''[[classicismo viennese]].'' Alla sua morte ([[1877]]), la musica strumentale sinfonica e cameristica tenuta in vita grazie ai concerti privati e alle Accademie, è ben radicata nel tessuto milanese.