Castello di Montalto in Chianti: differenze tra le versioni
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Dagli inizi degli anni 50 e continuando anche fino agli ultimi del 70, con l'agricoltura su bassa scala che diventava sempre meno redditizia in Italia, molti contadini cominciarono ad abbandonare le fattorie alla ricerca di lavoro più proficuo in città. Questo graduale esodo dalla campagna lasciò Montalto senza abbastanza personale regolare per lavorare la terra, e il castello divenne un peso per gli eredi Palmieri. Nel 1970 la Principessa Sobilia Palmieri Nuti Carafa di Roccella e sua sorella la Contessa Vittoria Palmieri Nuti Forquet, ultimi membri di questa nobile famiglia, cedettero Montalto al cugino della prima, Giovanni Coda Nunziante, professore di economia agraria all'università di Napoli.
Sotto il Coda Nunziante e sua moglie Diana, Montalto ha trovato una rifioritura non soltanto come villa e azienda agricola, ma anche come struttura turistica. I terreni sono coltivati ad [[agricoltura biologica]], e allo stesso tempo molte case coloniche, che erano rimaste abbandonate, sono state ristrutturate e adibite a case vacanze da offrire in [[agriturismo]]. Interessante anche la leggenda della ''Dama blu'', amante di un signore del fortilizio nei primi anni del [[secolo XIX]], fatta uccidere presumibilmente dalla legittima consorte. Il suo teschio era conservato. fino a tempi recenti, in uno stanzino della torretta (poi fatto seppellire nel cimitero) e si dice che ancora lo spettro faccia sentire l'inquietante presenza di giorno e di notte.<ref>La storia è stata narrata personalmente dalla proprietaria del maniero durante la trasmissione ''Castelli d'Italia'', andata in onda il 23 maggio 2016, alle ore 15.00, sul canale gratuito [[Marcopolo]].</ref>
=== Agricoltura biologica ===
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