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Nata il 6 agosto 1958 da una [[famiglia]] di media condizione sociale, Giorgiana Masi abitava con il padre (un [[parrucchiere]]), la madre [[casalinga]] e la sorella maggiore in un [[appartamento]] di [[via Trionfale]] a [[Roma]], nei pressi dell'[[ospedale San Filippo Neri]].<ref>[http://www.radicaliroma.com/wp/category/rassegna-stampa/page/125/?doc=articolo&id_articolo=2332 Rassegna stampa Radicali Roma]</ref> All’epoca dei fatti, la Masi frequentava il quinto anno del [[Liceo Scientifico]] Statale "[[Louis Pasteur]]"<ref>[http://www.liceopasteur.it/storia.asp Pagina del liceo]</ref>.
Nel tardo [[pomeriggio]] di [[giovedì]] [[12 maggio]] [[1977]] si trovava, in compagnia del [[fidanzato]] ventunenne Gianfranco Papini, nel [[Centro storico di Roma|centro storico della capitale]], dove erano scoppiati violenti scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Alle ore 19,55 i due erano in piazza [[Giuseppe Gioacchino Belli]], quando un proiettile [[calibro 22]] colpì Giorgiana all'[[addome]].<ref>[http://www.internazionale.it/opinioni/giovanni-de-mauro/2012/05/18/maggio/ Internazionale]</ref>
Subito soccorsa, venne trasportata in [[ospedale]], dove i [[medico|medici]] non poterono fare altro che constatarne il [[decesso]].<ref>[[Luigi Irdi]], ''La polizia impedisce il raduno vietato dei radicali. Violenti scontri nel centro di Roma, uccisa una ragazza'', [[Corriere della Sera]], 13 maggio 1977</ref><ref>''Ho sentito sparare e Giorgiana è caduta'', [[l'Unità]], inserto ''Roma-Regione'', 13 maggio 1977, pag.12</ref><ref>[[Carlo Rivolta]], ''Ancora guerra a Roma'', [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 13 maggio 1977</ref>
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