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I '''cerchi delle fate''', così chiamati dalle popolazioni locali, sono zone circolari prive di vegetazione circondati da un anello di erba alta del genere [[Stipagrostis]]. Distribuiti in maniera irregolare essi si presentano lungo una fascia di 2.000 chilometri che percorre il margine orientale del [[Deserto_del_Namib|deserto della Namibia]] meridionale, dall’[[Angola]] fino alla parte nord occidentale del [[Sudafrica]].
I cerchi non sono perenni. In media vivono circa 24 anni, ma alcuni di essi soprattutto i più grandi, raggiungono anche i 75 anni. L’apparire e lo scomparire dei cerchi è stato verificato e confermato dallo studio di alcune
Dal diametro variabile (dai 2 ai 12 metri),
Lo stesso fenomeno è stato riscontrato anche nel [[Sudan]],
==Credenze popolari==
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==Teorie scientifiche==
La verifica delle molteplici teorie scientifiche si basa sull’ampia elaborazione di dati matematici,
Per tale ragione, nel tempo sono stati catalogati grandi quantità di dati usati per cercare di svelare il mistero associato ai cerchi delle fate. Ciononostante essi ancora oggi rimangono un mistero.
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In seguito al suo viaggio nelle terre della [[Namibia]], Tschinkel in un primo momento ha ipotizzato che la principale causa della formazione dei cerchi siano le [[Isoptera|termiti]].
Tuttavia dopo un'attenta ricerca ed una estrapolazione di informazioni dai dati raccolti su un'altra specie di termiti del deserto (''Baucaliotermes''), non ha trovato alcun nesso diretto con i cerchi, anche se le gallerie sotterranee costruite da questi insetti e le loro colonie sono molto più ampie rispetto alle termiti della sabbia.
In seguito il ricercatore ha ipotizzato: «È possibile che la causa di tutto sia una qualche forma di autoregolazione tra le piante esistenti. Faccio riferimento ad alcuni modelli matematici che ipotizzano che alcune piante possono attrarre risorse minerarie presenti nel suolo verso di loro, ma se da un lato comporta un beneficio per tali piante, dall’altro determina l’impossibilità per altre piante di occupare aree più lontane»<ref>{{cita news|lingua=ita|url=http://www.finanzaonline.com/forum/l-amaca/1424154-misteri-leggende-paranormale-occulto-soprannaturale-ufo-35.html|titolo=Cerchi misteriosi in Namibia, nel sud dell’Africa|sito=Finanza Online|data=Giugno 2015}}</ref>.
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La mancanza di vegetazione nei cerchi a causa delle infiltrazioni di vapori o di gas sotterranei è stato testato bloccando o riducendo il movimento del vapore verso l'alto scavando una sezione di cerchio pari a 2,5 metri quadrati a una profondità di 30 cm. Ponendo un telo pesante gommato più o meno impermeabile all'acqua ed ai gas all’interno della buca creata si può verificare come la densità e la crescita delle piante non differivano dai controlli imposti dalla barriera.
La [[Germinazione|germinazione]] delle piante e l'inibizione della crescita da [[Allelochimico|allelochimici]] o carenze nutrizionali nei cerchi sono stati testati con il trasferimento di una parte del terreno appartenente ad un cerchio in una matrice erbosa adiacente a quest’ultimo, mentre la terra della matrice è stata spostata in un cerchio.
L’esperimento verte sull’ipotesi che il terreno dei cerchi inibisce la crescita delle piante, attraverso meccanismi nutrizionali o allelochimici, quindi il trasferimento di 10 cm di questo terreno nella matrice adiacente dovrebbe ridurre la crescita delle piante, mentre il suolo della matrice trasferito nei cerchi dovrebbe stimolarne la crescita.Ciascuno dei cinque gruppi replicati consisteva in due cerchi naturali adiacenti e due cerchi di dimensioni simili realizzati artificialmente rimuovendo e sradicando l’erba.
La sabbia superficiale di ogni cerchio è stata rastrellata in pile e quest’ultime trasferite come segue: da cerchio artificiale a cerchio naturale; da cerchio naturale a cerchio naturale; da cerchio naturale a
La limitazione dello sviluppo delle piante a causa dell’esaurimento di [[Micronutrienti|micronutrienti]] all'interno dei cerchi delle fate è stato testato inserendo nei cerchi una miscela di micronutrienti.
I componenti della miscela di micronutrienti sono stati ottenuti separatamente e in seguito disciolti nell’acqua per ottenerne un'unica soluzione. Per l'applicazione, questo composto è stato diluito 10 volte e spruzzato 1l per m² sui cerchi presi come campione, conseguentemente depositando 2,3 g del miscuglio per m². A questo ritmo di irrigazione il terreno risulta bagnato fino a 10 cm di profondità per un totale di micronutrienti aggiunti di
Inizialmente, cinque paia di cerchi vicini sono stati scelti per ogni replica, un paio
I risultati della competizione tra piante sono stati testati poiché secondo gli scienziati i cerchi interagiscono tra loro, quindi la crescita delle piante negli ambienti artificiali dovrebbe variare in base alla distanza dai cerchi naturali, e anche dalle dimensioni. Alcuni cerchi naturali sono stati scelti per l’esperimento, e in seguito dei cerchi artificiali dal diametro di 2 o 4 m sono stai creati e situati a due distanze differenti dai cerchi delle fate naturali (2 m, 6 m) liberati da qualsiasi traccia di erba. I diametri dei cerchi naturali erano: 7,5m, 9,5m, 7,5m, 7,5m, 7.2m. Ad esperimento concluso si è visto che i cerchi naturali sono rimasti nudi mentre i cerchi artificiali si sono arricchiti di piantine.
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In seguito alla conclusione degli esperimenti riguardanti l’inserimento di una barriera al disotto del livello del terreno nei cerchi si può notare come non ci sia una significativa differenza riguardo la crescita delle piantine. Il trattamento non ha avuto alcun effetto sulla altezza della pianta, rispetto cerchi di controllo.
L'aggiunta di [[Micronutrienti|micronutrienti]] nei cerchi non ha cambiato significativamente sia la densità sia la crescita delle piante. La crescita in altezza tra febbraio e maggio del 2011 è stato particolarmente evidente ma tale crescita è stata simile per i cerchi destinati ai trattamenti e per i cerchi di controllo.
Infatti nelle immagini delle nove coppie di cerchi trattati, non si notano differenze nella crescita della vegetazione tra i vari cerchi. Nei 18 cerchi usati per l’esperimento, si nota che la salute delle piante varia da scarsa a buona, fenomeno però non correlato ai trattamenti fatti. Cinque anni dopo l’inserimento dei micronutrienti nel terreno non vi erano differenze tra gli ambienti trattati e quelli di controllo.
Non vi è alcuna prova sul fatto che il terreno dei cerchi riduca la crescita delle piante, anche se la densità della vegetazione era significativamente differente dopo
Il trasferimento del terreno naturale dei cerchi nelle matrici artificiali non ha cambiato in alcun modo la crescita delle piantine; medesimo risultato si ha avuto anche per il trasferimento del terreno di un cerchio artificiale ad un'altra matrice artificiale, ne il trasferimento del terreno da una matrice ad un cerchio naturale e neanche il terreno da un cerchio naturale trattato ad un altro cerchio naturale.
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In tutti i casi, la matrice si ripopola normalmente, specialmente durante la crescita elevata nel maggio del 2011, mentre i cerchi sono rimasti nudi.
Per quanto riguarda l’esperimento relativo alla creazione di alcuni cerchi artificiali vicino ai cerchi naturali si può dire che in quelli artificiali indipendentemente dalla loro dimensione o dalla distanza dal cerchio naturale ritornano a crescere le piante. Tale fenomeno è stato reso più evidente durante le abbondanti piogge che hanno colpito la [[Namibia]] nel 2011.
Non vi è stato alcun effetto sui cerchi artificiali, nè su quelli artificiali, risultato confermato dalla mancanza di variazioni nell’altezza dell'erba perimetrale dei cerchi naturali e artificiali, e da nessun cambiamento significativo nei 5 diametri dei cerchi naturali come misurato dalle immagini di [[Google Earth]] prese nel corso degli anni fino al 2015.
===Jean-Baptiste Ramond===
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Il Dr Jean-Baptiste Ramond ecologista microbico presso l’Università di [[Pretoria]] nel [[Sudafrica]], ha in programma di misurare le sostanze organiche presenti nel terreno dei cerchi della [[Namibia]].
In termini di [[Ecologia microbica|ecologia microbica]], “traccerà” le [[Molecola|molecole]] per scoprire quali sono gli [[Organismo vivente|organismi]] nel terreno che potrebbero contribuire a quello che chiamano fenomeno della morte dei cerchi, così come nella ricerca di [[Micotossine|tossine fungine]].
Per confermare la sua ipotesi Ramond ha scavato una buca di circa 10 cm di profondità nel centro di un cerchio per inserire al suo interno dei dispositivi elettronici:un [[sensore]] per misurare ogni 10 minuti la temperatura e l'umidità, e un colino da tè composto da piccole fasce di budello da pesca.
Un'altro [[sensore]] è posto appena sotto la superficie, in modo che i ricercatori possano confrontare la temperatura e l’umidità sotterranea con la temperatura e l'umidità in superficie.
Sviluppati presso l'università, questi [[sensori]] sono dei campionatori passivi di [[Gas|gas]], che misurano i livelli di gas sotto i cerchi delle fate, e possono aiutare a scoprire se esso è la causa della mancanza di piante al centro dei cerchi.
====Esperimenti====
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Nell’ aprile del 2013, circa 200 g di terreno superficiale (da 0 a 5 cm di profondità) sono stati prelevati da cinque differenti cerchi. Un totale di tredici campioni per cerchio sono stati collezionati: quattro campioni di terra esterna ai cerchi e nove di terra all’interno dei cerchi, dei medesimi, quattro sul bordo del cerchio e cinque al centro.
I moduli raccolti sono stati in seguito conservati ad una temperatura di 4° gradi durante il trasporto al laboratorio dell’ Università di [[Pretoria]]. Un grammo è stato immagazzinato a -80° gradi per permettere agli scienziati di effettuare un’analisi molecolare mentre il terreno restante è stato sottoposto ad
L’analisi chimica del terreno è stata eseguita al Soil Science Laboratory a [[Pretoria]] previa setacciatura. Per tale analisi è stato usato il metodo [[Walkey-Black]] per determinare il carbone presente nel terreno analizzato. Una soluzione di 10 ml di [[Bicromato di potassio|bicromato
150 ml di [[Acqua demineralizzata|acqua deionizzata
Il [[Potassio|potassio]] presente nel terreno invece viene individuato attraverso il metodo P-Bray con qualche piccola variante. Una soluzione di 50 ml di P Bray-1 è stata aggiunta a 4 grammi di terreno. Il miscuglio è stato poi agitato a mano per circa un minuto e successivamente filtrato utilizzando un filtro di 110 mm di diametro.
La concentrazione di ioni viene definita aggiungendo 40ml di acetato ammonico a 4 grammi di terreno. Il miscuglio ottenuto è stato agitato per un ora e filtrato poi da un filtro di 110mm di diametro.
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