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L’[[Ammonio|ammonio]] e il [[Nitrato|nitrato]] contenuti nel terreno vengono determinati tramite la distillazione a vapore. 5 grammi di terreno sono stati mischiati con 50ml di [[Cloruro di potassio|cloruro di potassio]] e scosso per 30 minuti. I campioni sono stati filtrati tramite un filtro di 110 mm di diametro e conservati in una cella a 4° gradi.
 
Il [[Potassio|potassio]] presente nel terreno invece viene individuato attraverso il metodo [[P-Bray]] con qualche piccola variante. Una soluzione di 50 ml di P Bray-1 è stata aggiunta a 4 grammi di terreno. Il miscuglio è stato poi agitato a mano per circa un minuto e successivamente filtrato utilizzando un filtro di 110 mm di diametro.
 
La concentrazione di [[Ioni|ioni]] viene definita aggiungendo 40ml di [[acetato ammonico]] a 4 grammi di terreno. Il miscuglio ottenuto è stato agitato per un ora e filtrato poi da un filtro di 110mm di diametro.
 
===Stephan Getzin===
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Stephan Getzin, un ecologista all' Helmhotlz Centre for Environmental Research in [[Lipsia|Leipzig]] in [[Germania]], sostiene che il fenomeno dei cerchi delle fate non sia una conseguenza dell’eruzione di un gas tossico presente nel sottosuolo in grado di uccidere le piante e gli insetti che abitano i terreni sabbiosi del deserto.
 
L’ecologista ritiene quindi che i cerchi sarebbero il risultato di una riorganizzazione nel terreno di specie vegetali che competono tra loro per arrivare alle risorse necessarie alla loro sopravvivenza, come l’acqual’[[Acqua|acqua]](in modo analogo in cui giovani alberi si distribuiscono nelle foreste per assicurarsi di avere abbastanza nutrimenti per crescere).
 
Tale fenomeno prende il nome di organizing spatial vegetation pattering.
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Per confermare tale ipotesi Getzin ha analizzato delle immagini satellitari scattate in un’area a nord ovest della [[Namibia]], dove compaiono i cerchi. Getzin e la sua equipe hanno osservato per l’appunto che queste strutture si formano in zone aride, al confine tra i terreni erbosi e le aree deserte.
 
I cerchi quindi sarebbero strutture dinamiche. In sostanza essi si formano e scompaiono secondo un [[Ciclo vitale biologico|ciclo vitale]] che si ripete anche se alcuni di essi sonogiàsono già morti o altri invece lentamente stanno scomparendo.
 
===Michael Cramer e Nicole Barger===
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L'equipe composta da Michael Cramer, un biologo dell’Università di [[Città del Capo]], e Nicole Barger un ecologista dell’Università del [[Colorado]], hanno sostenuto che i cerchi delle fate si vengano a formare non a causa di emissioni sotterrane di gas. In accordo con Stephan Getzin ritengono che i cerchi siano modelli della vegetazione naturali risultanti dalla competizione per le scarse risorse presenti nel terreno.
 
Per verificare tale ipotesi il team ha iniettato [[Isotopo|isotopi]] nel centro dei cerchi per mappare il flusso dell’acquadell’[[Acqua|acqua]].
 
Cramer e Barger, inoltre hanno pubblicato un documento nel quale dichiarano che i '"heuweltjies'", tumuli circolari di terra che si trovano in [[Sudafrica]], sono creati da un sistema di auto-organizzazione, piuttosto che dalle termiti, ipotesi sostenuta da altri ricercatori.
 
====Esperimenti====
 
Gli esperimenti sono stati fatti nel 2012 nel deserto della [[Namibia]] a circa 110 km dalla costa, tra il mare vicino il deserto della Namibia a ovest e il Great Namibian Escarpment a est. Un minuzioso campionamento è stato eseguito a 4 livelli differenti di profondità e ad un intervallo dal centro di ogni cerchio delle fate. Il terreno è stato prelevato mediante una trivella e in seguito collezionato da 15 diversi centri dei cerchi. Immediatamente esso è stato imbustato in contenitori di plastica in modo da mantenere invariata l’umidità presente.
 
Alcune buche sono state create dalla matrice al centro del cerchio ed inoltre per ognuno dei cinque siti l’area e la distanza tra i cerchi e gli 11 cerchi vicini vengono misurate.
Per completare queste misurazioni sul campo riguardanti la distribuzione dei cerchi, lo strumento di misurazione di [[Google Earth]] è stato utilizzato per definire una zona di 100 x 100m100 m per ogni sito.
 
Per quanto riguarda l’analisi del terreno l'umidità e la densità della massa sono stati determinati con il [[Analisi gravimetrica|metodo gravimetrico]] essicando dei sotto-campioni di suolo per 48 ore a 105 ° C in un forno per l'essiccazione. La capacità del campo è stata misurata bagnando il suolo, permettendo al team di lavoro di pesare, ed essiccare il terreno per 48 ore a 105 ° C in un essiccamento forno e in seguito ripesandolo. Alcuni sottocampioni sono stati separati ed essiccati a 40 ° C per 36 ore e utilizzati per l'analisi dei nutrienti e degli isotopi.
 
L’ analisi per [[Spettrometria di massa|spettrometro di massa]] è stata condotta presso il Dipartimento di Archeometria (Università di [[Città del Capo]]). Circa 40 mg di terreno è stato pesato in capsule di stagno e bruciati in un EA Thermo Flash 1112. Un sottocampione del terreno è stato anche acidificato con 1ml di HCl[[Acido cloridrico|acido cloridico]] per 24 ore per rimuovere [[Carbonati|carbonati]].
 
Un altro esperimento effettuato nel 2010 riguarda la [[Germinazione|germinazione]] di alcune piante che nel momento in cui sono arrivate ad essere alte 0.06m sono state trapiantate in vasi contenti 1.5kg di sabbia raccolta dalla superficie di cinque cerchi e in vasi la cui terra è stata prelevata da cinque matrici artificiali.
 
Le piante sono state mantenute ad temperatura costante di circa 27° C in una serra presso l'Università di [[Città del Capo]], innaffiando le piantine tutti i giorni e spostandole tre volte a settimana all'esterno per garantire uguale esposizione ai gradienti ambientali. Dopo 53 giorni, le piante sono state raccolte rimuovendo accuratamente il suolo dalle radici e separando le parti della pianta in [[Germoglio|germogli]] vegetativi, [[Infiorescenza|infiorescenze]] e radici e poi essiccandole a 80 ° C per 48 h in forno a essiccazione.
 
Il gruppo di lavoro di Cramer e Barger ha realizzato un’analisi fotografia aerea. Utilizzando le informazioni pubblicate come guida, per ogni sito una nuvola di punti a caso è stata generata in un raggio di 50 km. Per ognuno di questi punti sono state ottenute dal server di Google Static Map immagini terrestri satellitari con scala = 1, zoom = 17 e dimensione = 640 × 640.
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===Norbert Juergens===
 
Norbert Juergens, ricercatore del Biozentrum Klein Flottbek di [[Amburgo]], ha concentrato le sue ricerche in una fascia di deserto lunga 2.000 km che va dall’[[Angola]] al [[Sudafrica]], studiando i cerchi nelle loro diverse fasi di vita. Le ricerche del biologo sono iniziate circa un anno dopo quelle di [[Cerchi delle fate#Teorie scientifiche#Walter Tschinkel|Tschinkel]]. Ha iniziato viaggiando attraverso l’[[Africa]] nel 2006 comprese le zone più remote dell'[[Angola]].
 
[[File:Namibia-1111.jpg|thumb|Deserto della Namibia]]
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Quel che ha particolarmente interessato Juergens è stato il fatto che le [[Isoptera|termiti]] della specie ''Psammotermes allocerus'' sono gli unici animali presenti nel suolo quando i cerchi iniziano a formarsi. Le [[Isoptera|termiti]] si cibano delle radici della vegetazione che cresce dopo le piogge; esse infatti creano le condizioni ideali per garantire il mantenimento dell’umidità in modo da trattenerla per lunghi periodi nel sottosuolo, assicurando così la sopravvivenza degli insetti in un ambiente desertico.
 
Il biologo, infatti, ha trovato nei primi 100 [[Metro|cm]] di suolo ben 5 [[Metro|cm]] di acqua la quale rimane persino durante la stagione secca. Dentro l’anello l’acqua piovana non viene persa perché non evapora attraverso le piante ma viene conservata nelle profondità del suolo sabbioso. L’accumulo d’acqua aiuta l’erba a crescere e a prosperare lungo i margini del cerchio trasformando in breve un deserto in un prato permanente.
 
===Willem Jankowitz===
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====Esperimenti====
 
Due differenti cerchi sono stati selezionati nel NamibRand Nature Reserve. Il sito A è stato dislocato in un’area sopraelevata mentre il sito B è stato disposto in una zona meridionale su una [[Duna|duna]] con una pendenza di circa 4°. Entrambi i siti sono stati recintati per evitare l'intrusione di [[Sciacallo|sciacalli]] e il pascolo di animali erbivori.
 
Nel seguente esperimento la vitalità della pianta Stipagrostis ciliata è stata analizzata con differenti trattamenti. Tre fattori differenti sono stati considerati: