Papa Celestino I: differenze tra le versioni

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I ''Capitula Coelestini'', le dieci proposizioni sulla [[Grazia divina|grazia]] che hanno giocato tale parte nella storia dell'Agostinianesimo, non gli sono più attribuiti. Per secoli furono creduti parte integrante alla sua lettera ai Vescovi di Gallia, ma attualmente sono considerati essere opera di [[Prospero d'Aquitania]].
 
=== Morte e sepoltura ===
La data precisa della sua morte è incerta, anche se tradizionalmente si colloca il 27 luglio 432. Fu sepolto nelle [[Catacombe di Priscilla]], dalle quali fu traslato, nell'[[820]], da [[papa Pasquale I]] nella [[Basilica di Santa Prassede|chiesa di Santa Prassede]]
 
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Nell'arte, San Celestino è rappresentato come Papa assieme a una colomba, un drago e una fiamma.
 
Alcune reliquie si trovano anche nel mantovano, in S. Paolo fuori le mura e in S. Petronio a Bologna. La diffusione del culto in area padana sembra dovuto all'affermarsi della dinastia canossana, specie al marchese Bonifacio che scelse Mantova quale capitale dei suoi domini. La devozione nella città virgiliana è attestata da una lunga tradizione con l’''inventio'' delle reliquie nella vicina Pietole, l'antica Andes patria di Virgilio, in cui giacevano sottratte ad un vescovo tedesco, per altri alla scorta dell'imperatore Ottone I proveniente da Roma. Trasportate nella cattedrale cittadina, andarono disperse a seguito dell'incendio del venerdì santo del 1545. Il culto ebbe vasta diffusione nella città di Mantova e nel contado e si estese anche alla vicina Emilia. Tutt'oggi devozione e titolo sono testimoniati nel mantovano dalle chiese di Pietole di Virgilio, Campitello (l'unica che ne conserva anche le reliquie), nel modenese di Castelnuovo Rangone e nel reggiano di Cadelbosco.
 
In Campitello e Castelnuovo Rangone papa Celestino è effigiato in due belle tele rispettivamente di Giovanni Bottani (seconda metà del '700) e di Adeodato Malatesta (1873) che alludono al suo contrasto con Nestorio.
 
== Bibliografia ==
* [[Catholic Encyclopedia]], Volume III. [[New York]] 1908, Robert Appleton Company. [[Nihil obstat]], [[1º novembre]] 1908. Remy Lafort, S.T.D., Censor. [[Imprimatur]] +[[Cardinale]] [[John Murphy Farley]], [[Arcidiocesi di New York|Arcivescovo di New York]];
* Giovanni Sicari, ''Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma'', collana Monografie Romane a cura dell'Alma Roma, 1998;
* Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, ''Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI'', Padova, 1975, pag. 58.
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/celestino-i_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Biografia di papa Celestino I] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]
* {{santiebeati|48700|san Celestino I}}
 
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