Prolattina: differenze tra le versioni

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La prolattina regola la maturazione della ghiandola mammaria durante tre fasi della vita delle femmine: la [[pubertà]], la [[gravidanza]] e il periodo di [[allattamento]]. Questo processo di maturazione coinvolge diversi processi biologici di proliferazione dei dotti e di altre strutture alveolari della ghiandola mammaria, ben come processi di ritenzione di substrati necessari alla produzione di [[latte]].
La prima fasi della maturazione avviene durante la pubertà, nel processo conosciuto come [[mammogenesi]], quando la prolattina promuove lo sviluppo del sistema lobulo-alveolare della ghiandola. In questa fase è fondamentale anche il ruolo di altri ormoni oltre alla prolattina, come gli [[Estrogeno|estrogeni]], il [[progesterone]] e i [[Glucocorticoide|glucocorticoidi]].<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Borellini |nome= F.|cognome2= Oka|nome2=T.|anno= 1989|mese=marzo|titolo= Growth control and differentiation in mammary epithelial cells|rivista= Environ Health Perspect|volume= 80|paginepp=85-99 |PMID=1567615|lingua= en|accesso=17 maggio 2009}}</ref>
 
Durante la gravidanza, la prolattina, assieme a tutti questi ormoni ed anche al [[lattogeno placentare]]<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Schams |nome= D.|cognome2=Rüsse|nome2=I.|cognome3=Schallenberger|nome3=E.|cognome4=Prokopp|nome4=S.|cognome5=Chant|nome5=J.S.D.|anno= 1984|titolo= The role of steroid hormones, prolactin and placental lactogen on mammary gland development in ewes and heifers|rivista= Journal of Endocrinology|volume= 102|paginep=121 |doi= 10.1677/joe.0.1020121|url= http://joe.endocrinology-journals.org/cgi/content/abstract/102/1/121|lingua= inglese|accesso=17 maggio 2009}}</ref>, promuove un ulteriore sviluppo del tessuto mammario. Comunque, finché succeda il [[parto]], la prolattina non induce la [[lattogenesi]], anche se il tessuto mammario è assai sviluppato ed i livelli di prolattina sono sufficientemente elevati ancora prima della nascita del bambino.
 
Soltanto dopo il parto la prolattina è in grado di indurre la lattogenesi. La spiegazione per questo fenomeno è attribuita al quadro ormonale diverso in cui si trova la madre dopo il parto<ref>{{cita pubblicazione|cognome= Borellini |nome= F.|cognome2=Oka|nome2=T.|anno= 1989|mese=marzo|titolo= Growth control and differentiation in mammary epithelial cells|rivista= Environ Health Perspect|volume= 80|paginepp=85-99 |PMID=1567615|lingua= en|accesso=17 maggio 2009 }}</ref>, quando i livelli di progesterone e di estrogeni sono molto più bassi di quelli trovati durante la gravidanza<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Horseman |nome= Nelson D.|anno= 1999|mese=gennaio|titolo= Prolactin and Mammary Gland Development |rivista= Journal of Mammary Gland Biology and Neoplasia|volume= 4|numero= 1 |paginepp= 79-88 |doi= 10.1023/A:1018708704335|url= http://www.springerlink.com/content/g545363q34171172/fulltext.pdf |lingua= inglese|accesso=17 maggio 2009 }}</ref>. Si crede quindi, che gli alti livelli di progesterone durante la gravidanza, siano in grado di inibire la sintesi di proteine del latte, come la [[β-caseina]], tramite la repressione della via di trasduzione del segnale che è responsabile dalla sintesi di queste proteine sotto lo stimolo della prolattina.<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Buser |nome= Adam C.|cognome2= Gass-Handel|nome2=E.K.|cognome3=Wyszomierski|nome3=S.L.|cognome4=Doppler|nome4=W.|cognome5=Leonhardt|nome5=S.A.|cognome6=Schaack|nome6=J.|cognome7=Rosen|nome7=J.M.|cognome8=Watkin|nome8=H.|cognome9=Anderson|nome9=S.M.|cognome10=Edwards|nome10=D.P.|anno= 2006|mese=settembre|titolo= Progesterone Receptor Repression of Prolactin/Signal Transducer and Activator of Transcription 5-Mediated Transcription of the ß-Casein Gene in Mammary Epithelial Cells |rivista= Molecular Endocrinology|volume= 21|numero= 1 |paginepp=106-125 |doi= 10.1210/me.2006-0297 |url= http://mend.endojournals.org/cgi/content/full/21/1/106 |lingua= en|accesso=17 maggio 2009 }}</ref>. Dopo il parto, comunque, i livelli di progesterone sono molto più bassi, rendendo la prolattina capace di indurre la lattogenesi. Altro fenomeno importante che garantisce l'azione lattogenica della prolattina dopo il parto è l'aumento dei livelli di [[cortisolo]] libero nel plasma in questo periodo, grazie alla produzione più bassa delle proteine a cui si lega il cortisolo (le [[globulina legante di glucocorticoidi|globuline leganti di glucocorticoidi]])<ref>{{cita pubblicazione|cognome= Tucker |nome= H.A. |anno= 2000|titolo= Hormones, Mammary Growth, and Lactation: a 41-Year Perspective |rivista= Journal of Dairy Science|volume= 83|numero= 4 |paginepp= 874-884 |url= http://jds.fass.org/cgi/reprint/83/4/874|lingua= inglese|accesso=17 maggio 2009 }}</ref>.
 
=== Effetti sulla riproduzione ===
 
Nei [[Rodentia|roditori]] la prolattina presenta una grande importanza nella regolazione del comportamento riproduttivo. Nei ratti maschi è stata evidenziata la capacità della prolattina di ridurre la loro attività riproduttiva<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Svare |nome= B.|cognome2=Bartke|nome2=A.|cognome3=Doherty|nome3=P.|cognome4=Mason|nome4=I.|cognome5=Michael|nome5=S.D.|cognome6=Smith|nome6=M.S.|lingua=en|anno= 1979|titolo= Hyperprolactinemia Suppresses Copulatory Behavior in Male Rats and Mice |rivista= Biology of Reproduction |volume= 21 |pp=529-535 |url= http://www.biolreprod.org/cgi/content/abstract/21/2/529|accesso=7 giugno 2009 }}</ref>. Nelle femmine, invece, la prolattina partecipa dell'[[ovulazione]] e mantiene l'attività del [[corpo luteo]], stimolando la secrezione di progesterone da parte di questo<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Matsuyama |nome= S.|cognome2=Shiota|nome2=K.|cognome3=Takahashi|nome3=M.|anno= 1990|mese=ottobre|titolo= Possible role of transforming growth factor-beta as a mediator of luteotropic action of prolactin in rat luteal cell cultures. |rivista= Endocrinology |volume= 4 |numero= 127| paginepp=1561-1567 |pmid=2401226|lingua=en|accesso=7 giugno 2009 }}</ref>. Grazie a questo effetto stimolante sul corpo luteo dei roditori, la prolattina era conosciuta prima come ormone luteotrofico.
 
Negli umani la prolattina presenta diversi effetti sulla riproduzione, essi non ancora totalmente compresi. Una delle principali azioni della prolattina riguarda la soppressione del ciclo mestruale durante il periodo di allattamento, denominata amenorrea lattazionale. La prolattina, quindi, induce un periodo di refrattarietà alla fecondazione, quando la donna presenta una naturale infertilità, che, comunque, non è garantita.
 
Molti studi hanno dimostrato che la prolattina agisce tanto nell'asse ipotalamo-ipofisi-gonade, come direttamente sugli ovari. L'iperprolattinemia osservata durante l'allattamento, mantenuta dallo stimolo di suzione della mammella, inibisce la sintesi e la secrezione di [[Ormone di rilascio delle gonadotropine|GnRH]]<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en |cognome= Koike |nome= K.|cognome2=Miyake|nome2=A.|cognome3=Aono|nome3=T.|cognome4=Sakamoto|nome4=T.|cognome5=Ohmichi|nome5=M.|cognome6=Yamaguchi|nome6=M.|cognome7=Tanizaw|nome7=O.|anno= 1991|titolo= Effect of Prolactin on the Secretion of Hypothalamic GnRH and Pituitary Gonadotropins. |rivista= Hormone Research |volume= 35 (Suppl 1)| paginepp=5-12 |DOI: 10.1159/000181921 |pmid=1752606| url=http://content.karger.com/ProdukteDB/produkte.asp?Aktion=ShowAbstract&ArtikelNr=000181921&Ausgabe=241235&ProduktNr=224036|accesso=20 giugno 2009 }}</ref>, causando la perdita della pulsatilità normale di questo ormone e così, si crea uno stato di anovulazione (infertilità).
 
=== Effetti sul metabolismo ===