Scemo di guerra: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Il sottotenente medico Marcello Lupi, dotato di una grande umanità e buon senso comune, alla fine del [[1940]] viene assegnato ad una sezione sanitaria installata vicino all'oasi di [[Sorman]] ([[Libia]]) e comandata dal Maggiore Bellucci; quest'ultimo - innamoratissimo della giovane moglie - fa di tutto per essere trasferito in patria. Ma l'ufficio medico non può rimanere senza una guida: l'uomo col grado più alto sarebbe il Comandante Oscar Pilli, il quale però è afflitto da gravi disturbi mentali precedenti e indotti. Marcello resta subito colpito dalla personalità psicopatica di quell'uomo puerile e arrogante, vulnerabile e contraddittorio, irriso e isolato tra gli stessi militari: basti dire che pretende di far sorgere il [[sole]], fa l'amore con le [[musca domestica|mosche]], ruba gli occhiali di qualunque suo interlocutore, prepara [[budino|budini]] con le sue feci e scrive ogni giorno lettere alla madre morta.
 
Dopo qualche tempo, Bellucci riesce a tornare in [[Italia]] ed il potere nell'accampamento passa a Pilli, il quale si rende inviso a tutti i commilitoricommilitoni per le sue stranezze e il suo atteggiamento dispotico: per esempio, fa compiere 40 giri di campo a Lupi per punirlo di aver visitato una donna senza permesso (ma il sottotenente crollerà al 28°). La donna in questione è Fatima - moglie di un potente [[beduini|beduino]] locale che aveva invitato gli ufficiali italiani a pranzo nella sua dimora - di cui il giovane ufficiale si era innamorato per via del suo sguardo affascinante. Tuttavia il marito della giovane araba sarà cacciato via da Pilli perché lo crede un avvelenatore di pozzi, per cui i due non si incontreranno più.
 
Lupi comprende il disagio e il conseguente pericolo per tutti ed allora - insieme ai suoi colleghi Pintus, Cerioni, Nitti e BodaBodda - scrive una lettera anonima al comando generale dell'esercito in cui chiede la rimozione di Pilli per manifesta instabilità psichica. Viene allora inviato nel campo il Colonnello della psichiatria Morelli che, accompagnato dal Capitano Rossi, visita Pilli trovandolo assolutamente inidoneo al ruolo assegnatogli; tuttavia, a Marcello scappa di dire che Oscar è amico del [[Maresciallo d'Italia]] [[Rodolfo Graziani]], per cui il Comandante viene graziato: a questo punto, il sottotentesottotenente nulla può fare di fronte a una trama di protezioni altolocate e d'interessi meschini, che valorizzano più le gerarchie e le formalità burocratiche piuttosto che le persone in una situazione così al limite come in una guerra.
 
I mesi sembrano passare tranquilli, ma nel febbraio del 1941 il generale [[Archibald Wavell, I conte Wavell|Archibald Wavell]] completa l'[[operazione Compass]] e conquista [[Bengasi]], per cui nell'accampamento sanitario arrivano i feriti gravi; Pilli insiste per operare un soldato con una sospetta rottura del [[fegato]], ma sbaglia completamente e gli taglia le arterie, uccidendolo. Lupi, disgustato dall'arroganza e dalla dabbenaggine del suo superiore che è costata la vita ad un innocente, rifila a Oscar un pugno in faccia: dovrebbe essere condannato alla [[corte marziale]] per questo gesto, ma poco prima che la denuncia nei suoi confronti possa partire [[Radio Londra]] comunica la destituzione di Graziani per cui Pilli, rimasto senza il suo protettore, viene congedato sei mesi per instabilità psichica.
 
Successivamente Lupi viene promosso tenente ed ha la possibilità di tornare temporaneamente a casa; scaduto il congedo risbarca a Sorman, ma ormai i suoi vecchi camerati non ci sono: chi prigioniero, chi al fronte, chi morto. Mentre si trova in un mercato, gli sembra d'individuare la sagoma di Fatima ed insegue una ragazza: entrando nella sua abitazione, scoprirà che la donna - omonima della sua amata - è una prostituta della [[casa di tolleranza]] di Lola, una grassa matrona di [[Castellammare di Stabia]]; curiosando nello stabile, trova con sua somma sorpresa proprio Oscar Pilli, ormai congedato dall'esercito, che si è legato sentimentalmente alla giunonica ''entreneuse''.
 
Pilli sembra mentalmente più sano, ma a vederlo con quegli abitucci borghesi, ridotto a fare il cameriere della sua dama, Marcello prova un senso di nostalgia per i "bei tempi". Rimane quindi a cenare con loro ma, mentre sta ballando con Fatima, esplode una bomba sganciata dagli inglesi ed è costretto ad andarsene: Lupi pensa che non avrà più occasione di vedere Oscar eppure, proprio mentre il suo reparto sta iniziando la ritirata ordinata da [[Erwin Rommel]], ecco ricomparire Pilli, che nel frattempo è stato promosso a Maggiore. Quest'ultimo, ancora squilibrato, vuole attaccare gli inglesi da solo armato con una [[bomba a mano]] e allora un cecchino tedesco, temendo che la sua folle corsa verso le postazioni nemiche possa dare agli Alleati il pretesto per avanzare, lo uccide.
 
Marcello recupera il cadavere e lo seppellisce con tutti gli onori militari; poi, mentre si sta svolgendo il funerale, trova il testamento di Pilli in cui egli chiede che nel corso della sua onoranza funebre venga intonata la sua canzone preferita, ''[[Mamma (brano musicale)|Mamma]]'' di [[Beniamino Gigli]]: il tenente Boda è contrario, perché l'armata anglo-sassone è alle porte, ma il Capitano dell'esecito germanico ordina che la richiesta dell'ufficiale morto sul campo di battaglia venga esaudita. Così, il celebre brano musicato da [[Cesare Andrea Bixio]] viene cantanto in [[lingua tedesca|tedesco]], ma l'arrivo dei mezzi di trasporto stoppa bruscamente l'esecuzione: mentre le truppe dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] fuggono, la croce commerativa di Oscar Pilli risplende al sole.
== Produzione ==
Il film, ispirato ai diari di [[Mario Tobino]] ''Il deserto della Libia'' (dai quali una ventina d'anni dopo [[Mario Monicelli]] trarrà il suo ultimo film, ''[[Le rose del deserto]]''), è ambientato durante la [[seconda guerra mondiale]], fra le truppe italiane di stanza in [[Nordafrica|Africa settentrionale]].