Francesco Guccini: differenze tra le versioni

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Il [[1987]] fu l'anno di ''[[Signora Bovary]]'', un album la cui particolarità risiede nelle varie canzoni come ritratti di personaggi della vita di Guccini. ''Van Loon'' è suo padre, ''Culodritto'' è la giovane figlia Teresa (nata nel [[1978]]), ''Signora Bovary'' è lui stesso.<ref>«In tutti noi c'è una signora Bovary, che non è ''madame'' Bovary, perché non siamo all'altezza.» ''citato in "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 123. ISBN 88-09-02164-9.''</ref> La canzone ''Keaton'' fu scritta dall'amico cantautore [[Claudio Lolli]], con delle modifiche di Guccini, che la firmò come coautore.
Il disco segnò un importante cambio di rotta, soprattutto per quel che riguarda la composizione musicale. Si tratta di un lavoro raffinato, con melodie e arrangiamenti più complessi.<ref>Felice Liperi citato da Jachia.</ref>
Colpisce su tutte ''Scirocco'', canzone, tra l'altro, che ha ricevuto vari riconoscimenti; racconta un episodio della vita di [[Adriano Spatola]], detto ''Baudelaire'' (poeta amico di Guccini, che lo aveva già citato in ''Bologna''), e della sua separazione da Giulia Niccolai.<ref>«Il mio amico Baudelaire, così chiamato perché scriveva poesie ed era più visionario di Sartre, dopo che in ''Bologna'', l'avrei inserito anche in ''Scirocco''... è lui il protagonista, quello lasciato dalla ragazza perché è sposato e non se la sente di separarsi...» ''citato in "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 117. ISBN 88-09-02164-9.''</ref> In questa canzone lo Scirocco è una spinta all'introspezione, che l'autore si augura arrivi ogni giorno, in modo da far emergere i nostri desideri più profondi e più veri. Nel [[1988]] Guccini pubblicò un disco di sue canzoni degli anni sessanta riarrangiate per l'occasione con l'aggiunta dell'inedito ''Ti ricordi quei giorni''.<ref>«...perché le buone canzoni difficilmente invecchiano, ma gli arrangiamenti sì. Così, a volte, è bene ripulirli e rimetterci le mani.» ''citato in "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 124. ISBN 88-09-02164-9.''</ref> Nel titolo citò il romanzo ''Vent'anni dopo'',<ref>«Siccome le canzoni erano quasi tutte provenienti da ''Due anni dopo'' e siccome erano trascorsi vent'anni da quel mio secondo disco, pensai che avrei potuto intitolarlo ''Vent'anni dopo''. Poi, optai per ''Quasi come Dumas...'', in omaggio al romanzo ''Vent'anni dopo'', pubblicato dal grande scrittore francese nel 1845.» ''citato in "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 124. ISBN 88-09-02164-9.''</ref> chiamandolo ''[[Quasi come Dumas]]'', che fu registrato dal vivo, nel [[1988]], al [[PalaTrussardi]] di Milano, al Palasport di [[Pordenone]] e al Teatro dell'Istituto Culturale dell'Ambasciata d'Italia a [[Praga]].<ref>{{cita web|url=http://www.giuseppecirigliano.it/QuasiComeDumas.htm|titolo=Quasi come Dumas|accesso=4 febbraio 2010}}</ref> Sempre nel 1988 compose con l'amico [[Lucio Dalla]] la canzone ''Emila'', inserita nell'album ''[[Dalla/Morandi]]'' e cantata dai due artisti assieme al cantante [[Gianni Morandi]]. Il brano fu inserito dallo stesso Guccini nel proprio album ''[[Quello che non...]]'' (1990) , con un finale leggermente modificato.
 
=== Negazioni, amori e dubbi (1990–1999) ===