Emilio D'Alessandro: differenze tra le versioni
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{{E|"scrittore" non è perché ha dettato le sue memorie, come pilota non si sa che abbia fatto, come assistente di un grande regista è enciclopecico?|biografie|giugno 2016}}
{{Bio
|Nome = Emilio
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|Attività = scrittore
|Nazionalità = italiano
}}
Dal [[1971]] al [[1999]] è stato l'assistente personale di [[Stanley Kubrick]]. Nel 2012 ha scritto con Filippo Ulivieri un libro di memorie, ''[[Stanley Kubrick e me]]'', pubblicato da [[il Saggiatore (casa editrice)|Il Saggiatore]], in cui racconta la sua vita quotidiana col [[Regista cinematografico|regista]]. Nel 2015 è stato il protagonista del documentario ''[[S is for Stanley - Trentanni dietro al volante per Stanley Kubrick|S is for Stanley]]'' diretto da [[Alex Infascelli]].
== Biografia ==
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=== La carriera da pilota ===
Assecondando la sua passione per le corse automobilistiche, nel 1967 si iscrive alla scuola di guida sportiva presso il
A causa degli scioperi causati dalle forti tensioni sociali nella Gran Bretagna della fine degli anni '60, Emilio D'Alessandro perde il lavoro al calzificio. Per mantenere la sua famiglia e i costi della promettente carriera da pilota, lavora in una fabbrica di occhiali e come venditore di gelati, senza grandi risultati. Nel 1970, alle soglie della povertà, si reinventa come autista per una compagnia di taxi privati di [[Borehamwood]], accompagnando principalmente attori e registi cinematografici e televisivi nei vicini studi della [[Associated British Picture Corporation|Associated British Pictures]].
=== L'incontro con Stanley Kubrick ===
Nel dicembre del 1970 gli viene chiesto di trasportare un grosso fallo di porcellana dagli studi di Borehamwood a un appartamento a [[Thamesmead]]: si tratta dell'iconica scultura ''Rocking Machine'' di [[Herman Makkink]], scelta da [[Stanley Kubrick]] per il suo film ''[[Arancia meccanica (film)|
All'inizio del 1971 viene convocato nella villa di Abbots Mead, alla periferia di Londra, residenza di Stanley Kubrick: dopo un breve colloquio, il regista lo assume come autista personale.
Nel corso degli anni, i compiti a lui assegnati aumentano, dalla cura dei cani e gatti del regista alla riparazione degli elettrodomestici, dall'assistenza per gli attori alla logistica delle produzioni cinematografiche. D'Alessandro raccoglie pensieri, timori e gioie di tutti i collaboratori di Kubrick: l’intraprendenza di [[Ryan O'Neal
Dopo la morte del regista, Emilio D'Alessandro torna in Italia, dove vive tuttora.<ref>Stanley Kubrick e me, Il Saggiatore 2012.</ref>
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