High Intensity Interval Training: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Collegamenti esterni: Bot: fix citazione web (v. discussione)
m La ricerca: : typo
Riga 46:
 
Uno tra i pochi studi in controtendenza sulla questione venne trattato da Venables e Jeukendrup (2008). I due ricercatori ipotizzarono che lo ''Steady State'' eseguito ad una specifica intensità costante tale da massimizzare il dispendio di lipidi, potesse portare ad una maggiore ossidazione di grassi e ad un maggiore miglioramento della sensibilità insulinica rispetto ad un programma ''Interval training'', su soggetti che seguivano una dieta eucalorica (cioè dall'apporto calorico bilanciato). Otto soggetti sedentari obesi sani di sesso maschile eseguirono due diversi blocchi di allenamento, ciascuno della durata di 4 settimane, rispettivamente di ''Steady State Training'' in fascia lipolitica e ''Interval training''. Venne riscontrato che l'ossidazione di grassi era incrementata del 44% dopo lo ''Steady State'' ma non dopo l’''Interval training'', mentre la sensibilità insulinica venne incrementata del 27% dopo lo ''Steady State''.
Questi cambiamenti avvennero nonostante non fosse stato rivlevatorilevato alcun cambiamento del peso corporeo, dell'indice di massa corporeo (BMI), del rapporto vita/fianchi (WHR), della percentuale di massa grassa e del VO<small>2max</small>. I ricercatori conclusero che lo Steady State Training può provocare un maggior tasso di ossidazione lipidica aumentando il contributo dei grassi come substrato energetico durante l'esercizio, e può incrementare singnificativamente la sensibilità insulinica se comparato al protocollo ''Interval training''<ref>Venables MC, Jeukendrup AE. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18379212 Endurance training and obesity: effect on substrate metabolism and insulin sensitivity]''. Med Sci Sports Exerc. 2008 Mar;40(3):495-502.</ref>. Ciò nonostante, non si riuscì a dimostrare che lo ''Steady State'' fosse più efficace per la perdita di grasso corporeo.
 
Per concludere, una recente review di Boutcher (2011) riassumeva i risultati dei vari studi sul HIIT, sostenendo ancora che questo potesse avere un maggiore impatto sul miglioramento della composizione corporea rispetto allo ''Steady State''<ref name="Boutcher" />.