Alessandro de' Medici (duca di Firenze): differenze tra le versioni

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m La traduzione dell'immagine dello stemma di Alessandro de' Medici "Non vuelvo sin vencer"
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Alessandro dunque cominciò a imprimere un tipico carattere sempre più "principesco" al proprio governo e a eliminare i simboli, cari ai fiorentini, delle istituzioni repubblicane e comunali. Tra queste iniziative la più significativa fu certamente quella di incaricare [[Benvenuto Cellini]] (che ne riferisce nella sua [[Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze|autobiografia]]) di preparare monete di taglio diverso dal [[fiorino]], con la propria immagine. Inoltre Alessandro pretese (di nuovo contro i trattati) la consegna di tutte le armi possedute da privati cittadini, il che non gli impedì di morire, poco dopo, trafitto da un suo parente, [[Lorenzino de' Medici]] con il quale aveva un rapporto poco chiaro, che alcuni accenni (celebre la descrizione di Cellini) vorrebbero addirittura morboso.
 
Con il suo ducatogoverno, le istituzioni fiorentine conservavano una parvenza di democrazia solo attraverso un simbolico [[Consiglio dei Duecento]] e un simbolico [[Senato dei Quarantotto|Senato]], composto dal [[1532]] di quarantotto membri nominati a vita con un blando potere decisionale, più che altro consultivo. E la carica di senatore rimase un'alta onorificenza anche per tutto il successivo periodo del [[Granducato di Toscana]].
 
Nel [[1536]] alla fine di una battuta di caccia sul [[Montalbano (monte)|Montalbano]] insieme all'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], si fermofermò a riposare a [[Villa La Magia]], che diverrà possedimento dei [[Medici]] nel [[1581]] su interessamento di [[Francesco I de' Medici|Francesco I,]] secondo Granduca di Toscana.
 
Alessandro sposò a Napoli la figlia naturale (poi legittimata) dell'Imperatore Carlo V, [[Margherita d'Austria|Margherita d'Asburgo]], il 18 gennaio [[1536]], ma il loro breve matrimonio non ebbe alcuna discendenza.