Carter completò il suo lavoro di catalogazione e conservazione degli oggetti della tomba KV62 nel 1932. L'anno successivo verrà pubblicato il terzo volume del suo giornale "''La tomba di Tutankhamon"'' e gli ultimi anni prima della sua scomparsa saranno impiegati ancora per la preparazione del "''Rapporto sulla Tomba di Tutankhamon"'' che appare, però, l'opera di un uomo ormai stanco e provato da questa straordinaria esperienza.
Carter muore il 2 marzo 1939 a [[Kensington (Londra)|Kensington]] (in Gran Bretagna) ricco di onore e di gloria, ma privo di onori pubblici. I suoi scritti passeranno ad una nipote mentre i suoi beni venduti all'asta nel dicembre 1939<ref>[[#Jacq2001|Jacq 2001]], p. 433.</ref>; nel [[1940]] verranno invece venduti, anche questi all'asta, i suoi libri. Una parte della sua collezione di oggetti egiziani ritornerà al Cairo, al Museo Egizio, mentre un'altra parte verrà venduta a collezionisti privati sparsi per il mondo. La sua casa, all'ingresso della Valle dei Re, passerà al [[Metropolitan Museum of Art]].