Erminio Juvalta: differenze tra le versioni

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==Vita==
Erminio Volfango Francesco Juvalta nacque a Chiavenna, in provincia di [[Sondrio]], il 176 agostoaprile 18651863. I genitori erano il barone Corrado, cancelliere della locale pretura originario di [[Villa di Tirano]], e Teresa Zanetti di [[Tirano]]<ref>{{Cita libro|autore=Guido Scaramellini|titolo=Chiavennaschi nella Storia|anno=1976|editore=|città=Chiavenna|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Dopo gli studi liceali trascorsi tra [[Como]] e Sondrio, si iscrisse all'università di [[Pavia]] dove si laureò nel 1886 con una tesi su [[Baruch Spinoza|Spinoza]], sotto la guida del professor [[Carlo Cantoni]], eminente rappresentante della corrente del [[neokantismo]] italiano. Successivamente Juvalta insegnò per molti anni materie filosofiche in vari licei della penisola, quali [[Caltanissetta]], [[Potenza (Italia)|Potenza]], [[Spoleto]], arrivando altresì a svolgere per alcuni anni la carica di provveditore agli studi e ispettore scolastico.
 
Dopo aver conseguito la libera docenza universitaria nel 1892, Juvalta vinse il concorso la cattedra di filosofia morale alla facoltà di lettere dell'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]] nel 1915: i suoi corsi furono incentrati prevalentemente su [[Herbert Spencer|Spencer]], Spinoza e [[Immanuel Kant|Kant]]. Le tematiche accademiche prevalentemente trattate riguardarono soprattutto i valori di “libertà” e di “giustizia” con ampie riflessioni etiche. Juvalta, convinto della loro generalità e universalità, arrivò ad auspicarne una loro applicazione anche nello studio delle moderne categorie politiche ed economiche.