Guglielmo Pepe: differenze tra le versioni

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{{S|patrioti italiani|militari italiani}}
 
{{Bio
|Nome = FedericoGuglielmo
 
|Cognome = RughettiPepe
 
|Sesso = M
|LuogoNascita = CasalottiSquillace
 
|LuogoNascita = Casalotti
 
|GiornoMeseNascita = 13 febbraio
|AnnoNascita = 19971783
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 8 agosto
|AnnoMorte = 1855
|Attività = Calciatorepatriota
|Attività2 = generale
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = nell'esercito del [[Regno delle Due Sicilie]], sposato con Marianna Coventry ([[Scozia]] - [[Taranto]], 9 marzo [[1865]]) e fratello di [[Florestano Pepe]]
|Immagine = Guglielmo Pepe.jpg
}}
 
== Biografia ==
|AnnoNascita = 1997
 
|Attività = Calciatore
 
|Nazionalità = italiano
 
Entrato nell'[[esercito]] in giovane età, nella [[Scuola Militare Nunziatella]], nel [[1799]] accorse a [[Napoli]] a difesa della [[Repubblica Partenopea]]. Subendo la sconfitta contro le truppe [[borbone di Napoli|borboniche]] del [[Fabrizio Ruffo|cardinal Ruffo]], venne catturato ed esiliato in [[Francia]], dove entrò nell'[[esercito di Napoleone]], distinguendosi in molte battaglie, sia al servizio di [[Giuseppe Bonaparte]], re di Napoli, che di [[Gioacchino Murat]]. Prese parte alla [[Moti del 1820-1821|rivoluzione napoletana del 1820]] e fu sconfitto nella [[battaglia del Colle di Lesta]],<ref>Angelo Sacchetti Sassetti, ''Rieti nel Risorgimento italiano'', 1911.</ref> sito al confine tra lo [[Stato Pontificio]] e il [[Regno di Napoli]], dagli austriaci del generale [[Johann Maria Philipp Frimont]] in quella che è ricordata come la prima battaglia del [[Risorgimento]] (7 marzo [[1821]]); ripiegando verso le gole di [[Antrodoco]] (allora appartenente alla [[provincia dell'Aquila]], nel [[Regno di Napoli]], oggi [[provincia di Rieti]]), fu inseguito dagli austriaci che si portavano così verso [[L'Aquila]].
Caratteristiche tecniche :
 
Poi comandò il corpo spedito da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] contro gli [[Impero austriaco|austriaci]] nel [[1848]], impegnandosi nella [[Repubblica di San Marco|difesa di Venezia]], affidatagli da [[Daniele Manin]] nel [[1848]] e [[1849]]. Nuovamente sconfitto ed esiliato, emigrò a [[Parigi]]; quindi rientrò in [[Italia]], passando i suoi ultimi giorni a Torino. Fu una delle più nobili figure del [[Risorgimento]] italiano, celebre anche perché non solo si impegnò nei movimenti repubblicani, ma anche scrisse numerosi libri per raccontare gli eventi ed esortare ad una lotta per l'Italia.
Difensore centrale pesante e roccioso molto irruento e duro nei contrasti dotato di un innata cattiveria con cui vinceva ogni tipo di contrasto e di un fisico imponente, molto lento nella corsa ma molto efficace nel 1 contro 1 quasi asfisiante nella marcatura a uomo con la quale costringeva gli avversari a passaggi veloci impedendo a loro di girarsi e se questo succedeva quasi sempre usava le maniere forti per riprendere posseso della sfera nel campionato 2010/2011 con la Vigor Perconti in eccellenza tolse quasi la vita ad un attaccante dell' Savio entrando a piedi uniti su quest'ultimo che riporto una rottura tibiale scomposta detiene il bizzaro record di "red cards" collezionandone 8 in una sola stagione molto forte nel gioco aereo con il quale molto spesso riusciva a schiacciare la palla in rete sui corner.
 
== Note ==