Leone Fortis: differenze tra le versioni

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Il giornale "Il Pungolo" divenne per eccellenza il giornale dei milanesi: costo contenuto, vendita attraverso strilloni, usciva il pomeriggio, ma a ora incerta, a seconda degli umori di Leone Fortis e dell'arrivo a Como del vapore postale che portava la corrispondenza da Lecco. Comparve il 20 giugno 1859 e si impose sulla "Perseveranza", giudicata foglio troppo vicino al governo. Il 9 dicembre 1859, alla vigilia delle amministrative, pubblicò l'elenco delle persone che a marzo 1853 si erano felicitate con Francesco Giuseppe per essere sfuggito a un attentato. Nel 1860 accolse corrispondenze di [[Alessandro Dumas padre]] dalla Sicilia. Pubblicava in Appendice racconti di giovani, come [[Arrigo Boito]], [[Emilio Praga]], [[Igino Ugo Tarchetti]].
A Napoli appena liberata, Fortis inaugurà un foglio dallo stesso titolo, affidato al cognato J. Comin. Poiché Comin non pagava i collaboratori, quando Fortis venne a Napoli, tutti andarono a riceverlo. Egli offrì un lauto pranzo, poi si fece accompaganre alla partenza del vapore.
"Il Pungolo" milanese si spostò su posizioni ministeriali, perché Fortis, indebitato, ricorreva ad aiuti degli uomini della Destra, che erano al governo. Il giornale entrò in concorrenza con le nuove testate "Il Secolo" e il "Corriere della Sera", il quotidiano più innovativo del tempo. Era"Il Pungolo" affetto da un conservatorismo che, dalla politica era arrivato alla critica letteraria e artistica. Il giornale fu venduto, poi ricomprato, infine si estinse, il 10 settembre 1892.
===Altre testate===
Nel 1866 Leone Fortis lanciò a Padova "La Nuova Venezia"; a Roma, a ottobre 1870, "La Nuova Roma", che nel 1872 assorbiva la "Gazzetta di Roma" e nel 1873 "Il Popolo romano": fogli non così contrari al governo, e forse garantiti da fondi segreti del Ministero dell'Interno. Nel 1893 Fortis fu coinvolto nell'inchiesta sulla Banca romana. L'editore [[Emilio Treves]] lo chiamò adper aprire su "Illustrazione italiana" una rubrica di cronache culturalidi ecultura die costume. Da quel momento Fortis si firmò "Doctor Veritas".
===''Conversazioni della domenica''===
A ottobre 1873 iniziarono le ''Conversazioni'' di Leone Fortis, che furono poi raccolte in cinque volumi, pubblicati dal 1877 e il 1890. Uscivano ogni settimana, su "Illustrazione italiana", poi su "Pungolo della domenica", quindi su "Le Conversazioni della domenica". Leone Fortis colloquiava con una lettrice immaginaria, facendo la rassegna critica della vita sociale: teatro, poesia, musica, letteratura. Attaccato alla tradizione romantica, rifiutava mode straniere e contestava ogni sperimentalismo. Apprezzava Prati e il drammaturgo [[Paolo Ferrari]], tollerava Aleardi, Fusinato in poesia, [[Pietro Cossa]] e [[Giuseppe Giacosa]] in drammaturgia, apprezzava [[Edmondo De Amicis]]; ma esecrava il verismo di [[Giovanni Verga]] e di [[Luigi Capuana]] e soprattutto [[Gabriele D'Annunzio]], esempio di vita sessuale disordinata, e riduceva [[Giosuè Carducci]] a imitatore dei classici latini. Si scagliò contro [[Olindo Guerrini]] e i versi del suo ''[[Postuma]]'', sostenendo che erano eccessivamente scollacciati. Alle critiche di Fortis, Guerrini rispose con ''[[Nova polemica]]'', in particolare nel lungo ''Prologo''.
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===Ultimi anni===
Nel 1893 si trasferì a Roma, come condirettore della "Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia". L'anno dopo rivalutava in parte, in un articolo, Francesco Crispi, per essersi convertito alla monarchia e aver positivamente operato in campo internazionale. Dopo il 1890 pubblicò sulla "Rivista delle tradizioni popolari italiane" e su "La Vita italiana", riviste dirette da [[Angelo De Gubernatis]], e su "Natura ed arte". Morì cieco. Il suo immane archivio è andato perduto.
Tra le opere di Leone Fortis, i ''Drammi'', in 2 voll.volumi, Milano, 1888 e ''Ferrari: ricordi e note'', Milano, 1889.
== Note ==
<references/>
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* G. Mazzoni, ''L'Ottocento'', Milano, 1973.
* Giuseppe Monsagrati, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/leone-fortis_(Dizionario-Biografico)/ FORTIS, Leone]» in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
* Fausta Samaritani, ''Almanacco de "Il Pungolo" per l'anno 1858. Annata letteraria 1857 nel Lombardo Veneto: alba della Scapigliatura'', in: "Idioma" (edita dalla Haute Ecole Francisco Ferrer di Bruxelles), n. 16, ottobre 2004 Italianissime. Mélanges offerts à Michel Bastiaensen, a cura di Philippe Anckaert e Edmond Hoppe, pp. 245-260.
* AA. VV., «[http://www.treccani.it/enciclopedia/leone-fortis_(L'Unificazione)/ FORTIS, Leone]» in ''L'Unificazione'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.