Arjun Appadurai: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico
aggiungo nota
Riga 39:
{{Citazione|La relazione tra i singoli scenari è profondamente disgiunta e imprevedibile dato che ognuno di questi panorami è soggetto alle sue costrizioni e ai suoi stimoli (alcuni politici, altri informazionali, altri tecno ambientali) mentre allo stesso tempo ognuno agisce come una costrizione e un parametro per variazioni negli altri. Quindi anche un modello elementare di economia politica globale deve tenere in considerazione le relazioni profondamente disgiuntive tra movimenti di persone, flusso tecnologico e trasferimenti finanziari|Appadurai, 1996}}
 
Questa "'''Teoria dei flussi culturali globali"''' disegna un modello complesso, non riducibile a una metafora meccanica e anzi aperto tanto alle dimensioni locali quanto alla caoticità. Le relazioni tra flussi che si creano e disarticolano dipendono dal contesto concreto, che in qualche modo seleziona e determina relazioni di causa-effetto su scala locale: i fenomeni del lavoro o dei movimenti finanziari o flussi mediatici certamente interagiscono, ma lo fanno non in nome di uno schema prefissato, quanto piuttosto secondo circostanze locali.<ref>[[Giulio Angioni]], ''Fare, dire, sentire: l'identico e il diverso nelle culture'', Il Maestrale, 2011, 215-220</ref>
 
Per Appadurai alcuni fenomeni che possono essere considerati come "fenomeni della globalizzazione" si rivelano, in un certo qual senso, come "fenomeni di indigenizzazione". Soggetti de-territorializzati come i migranti si costruiscono identità contingenti, generando paradossali condizioni di etnicità: