Monologo: differenze tra le versioni

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definizione semplificata di monologo
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Un '''monologo''', dal greco ''monológos'' (composto di μόνος, ''mónos'', "solo", "unico", e λόγος, ''lógos'', "discorso"), è un discorso, espresso a voce, tenuto da un singolo personaggio e diretto ad un'altra persona o ad un pubblico. Il monologo si differenzia dal [[soliloquio]] perché, in quest'ultimo, colui che parla indirizza le sue parole a se stesso (o, in ambito teatrale, ad un pubblico), senza la presenza di un destinatario a cui rivolgere direttamente le parole.
 
Il monologo, quindi, è un discorso compiuto da una sola persona che, ovviamente, interpreta più personaggi (nel modo di fare, nelle voci, ...).
 
==Nel teatro==
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==Nel cinema==
Nel [[cinema]] il monologo può avere funzioni differenti: se la [[voce recitante]] agisce [[fuori campo (cinema)|fuori campo]] può essere da supporto all'immagine filmica, alla quale spesso detrae la sua funzione narrativa. Al contrario, può ovviamente essere utilizzato anche come supporto della stessa o servire per giustificare un'[[ellissi temporale]]. Rientra, di norma, nel carattere della naturalezza, quando il personaggio parla tra sé a voce alta, in funzione della necessità di rappresentazione. Molto frequente, nel caso di trasposizioni cinematografiche di opere teatrali, è la trasformazione del monologo in voce fuori campo, come nel caso del film ''[[Hamlet 2000]]'' di [[Michael Almereyda]], in cui il monologo dell<nowiki>'</nowiki>''[[Amleto]]'' si trasforma da voce fuori campo a voce recitante da parte del protagonista, mescolando quindi le diverse tecniche di rappresentazione cinematografica del monologo.
 
==Voci correlate==