Paleosalinità: differenze tra le versioni

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Anche l'Oceano antartico era più salato durante l'ultimo massimo glaciale di quanto sia oggi. Si ritiene che il valore estremo di 37,1 psu fosse una conseguenza dell'aumentato tasso di formazione della [[banchisa]] polare. Questo potrebbe spiegare non solo l'aumento della salinità ma anche il mancato [[frazionamento isotopico]] dell'ossigeno; il rigetto delle [[salamoia|acque salmastre]] senza frazionamento isotopico è ritenuto una caratteristica strettamente collegata alla formazione della banchisa.
 
=== Incremento del ruolo della salinità ===
La presenza di acque con temperature prossime al punto di congelamento<ref name=Adkin/> altera il bilanciamento degli effetti di relativo contrasto tra salinità e temperatura nella densità dell'acqua marina. Questo viene descritto dall'equazione:
:<math>\frac{\Delta\rho}{\rho}=\alpha\Delta T-\beta\Delta S</math>
 
dove <math>\alpha</math> è il [[coefficiente di dilatazione termica]] e <math>\beta</math> è il [[coefficiente di contrazione alina]]. Il rapporto <math>\frac{\beta}{\alpha}</math> ha una notevole importanza.
 
Negli oceani attuali il rapporto <math>\frac{\beta}{\alpha}</math> è attorno a 10, mentre durante l'ultimo massimo glaciale è stimato attorno a 25. Questo significa che l'attuale [[circolazione termoalina]] è controllata soprattutto dai contrasti di densità legati alle differenze termiche, mentre durante l'ultimo massimo glaciale la sensibilità degli oceani alle differenze di salinità era doppia rispetto alle differenze di temperatura. Ne consegue che la circolazione termoalina era meno legata alla componente termica e più a quella alina.
 
==Note==