Ermanno Gabetta: differenze tra le versioni

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Quando avvenne la firma dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[8 settembre 1943]] si trovava in licenza a [[Voghera]]<ref>A quel tempo abitava con la sua famiglia a Voghera, in via Mazzini n.34.</ref> ed organizzò i primi gruppi di partigiani nella zona,<ref>Svolse inizialmente un ruolo di collegamento tra il [[Comitato Liberazione Nazionale]] e il comando militare.</ref> costituendo insieme a [[Carlo Boldizzoni]] e [[Roberto Vicini]], la 115ª [[Brigate Garibaldi|Brigata Garibaldi]] "Gramigna", inquadrata nella 11ª Divisione "Allotta", in cui militò col grado di il vicecomandante.<ref>Dopo la fine della guerra tale grado fu paragonato a quello di sottotenente del Regio Esercito.</ref>
 
La formazione si guadagnò presto nomea di valenterecente ecostituzione pericolosa,si scontrandosi per almeno quindici volte con i [[nazifascismo|nazifascisti]]stanziò nei territori dell'[[Oltrepò Pavese]]<ref>http://lombardia.anpi.it/voghera/resistenza/rastrellamento4445.pdf</ref>.
 
Il 2 gennaio del 1945, in compagnia di [[Giovanni Mussini]], [[Ferruccio Luini]] e [[Mario Pietro Rota]], fu sorpreso dalleda forzeun dell'assereparto delle Brigate Nere impegnato in un rastrellamento. RifugiatoRifugiatosi in una casupola isolata tra Verretto e [[Lungavilla]], fu circondato da un centinaio di fascisti. Rifiutata la resa, i quattro partigiani resistettero strenuamente e caddero solo dopo aver esaurito le munizioni.
 
Per il suo valore fu decorato con la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria. Al Gabetta è intestata una via di Voghera e la locale Sezione del [[Partito della Rifondazione Comunista]].