Ramses V: differenze tra le versioni

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Da quanto è possibile ricostruire, l'[[Antico Egitto|Egitto]] vide, in questo periodo, aumentare l'instabilità interna anche in seguito ad una grave crisi economica che potrebbe avere la sua causa nelle eccessive donazioni ed esenzioni fiscali nei confronti del potente clero [[Tebe (Egitto)|tebano]], che andava via via assumendo una autorità poco meno che regale.<br />A questo periodo risale il succitato [[Papiro Wilbour]], trattante questioni fiscali, fornito di rilevamenti topografici concernenti 95 miglia di terreni, ai fini della tassazione e delle esenzioni. Da tale documento, lungo poco più di 10 metri, si evince in che misura il territorio egiziano fosse controllato dai sacerdoti di [[Amon]], e quanto questi controllassero le finanze del Regno; esso attesta l'influenza del Sommo Sacerdote ([[Primo Profeta di Amon]]) di [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]], [[Ramessenakht]], il cui figlio Usimarenakhte era capo degli esattori del fisco.
 
Altri indizi della decadenza dell'Egitto sono forniti dal Papiro 1887 di [[Museo egizio (Torino)|Torino]], che rende conto di uno scandalo finanziario scoppiato negli anni di Ramesse V, il quale coinvolse i sacerdoti del tempio di [[Khnum]] sull'isola [[Elefantina]]; e dal Papiro Cat. 2044 di Torino, un resoconto di incursioni da parte di invasori libici che avrebbero bruciato gli abitanti della città di Per-Nebyt e spinto gli operai di [[Deir el-Medina]] a interrompere, per paura, i lavori della tomba ([[KV9]]) dello stesso Ramesse V.
 
Ramesse V ebbe due ''Grandi Spose Reali'', Henutwati e Tawerettenru, ma nessun figlio. La sua tomba nella [[Valle dei Re]] ([[KV9]]) fu in seguito usurpata dal suo successore - nonché zio - [[Ramesse VI]]. Ciò ha portato a ipotizzare che Ramesse VI possa aver detronizzato il nipote, ma non v'è altro indizio a riguardo. Un [[ostrakon]] registra che la mummia di Ramesse V venne sepolta nel secondo anno di regno del suo successore. Tale ritardo è altamente irregolare in quanto il rito prescriveva che il Faraone venisse mummificato e inumato nel giro di 70 giorni dalla morte e dall'ascesa del successore. Comunque, il Papiro 1923 di Torino informa che solo dal secondo anno del regno di Ramesse VI si poté tornare a una situazione di normalità e tranquillità, a Tebe e nei dintorni, una volta scacciati i già nominati invasori libici.