Kinhin: differenze tra le versioni

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Dopo un inchino ai compagni di pratica, con le mani giunte in Gassho, i partecipanti girano in senso orario, e seguono il passo della persona di fronte, camminando intorno al perimetro della sala. <ref>Aitken,1999,pp.35-36</ref><ref>{{Cita web|titolo=Kinhin|url=http://www.emptybowlzendo.org/#/zen-practices/kinhin|editore=Empty Bowl Zendo|accesso=1º aprile 2015}}</ref>
 
Mentre nella tradizione Rinzai solitamente kinhin viene compiuto con un passo molto veloce, scandito dai colpi di un piccolo tamburo di legno tenuto dalla persona che guida la fila, nella tradizione Soto, i passi vengono mossi molto lentamente, in corripondenzacorrispondenza con il proprio respiro e con il passo del praticante davanti. <ref>Aitken,1999, pp.35-36 </ref>
L'intento è quello di rappresentare, nella meditazione, quell'unità e quella coordinazione che sono uno specchio dell'armonia cui il buddhismo può condurre nella realizzazione del'unità nell'interdipendenza tra tutti gli esseri. <ref> T.Serra, Zen, Fabbri Editori, pp.57-60 </ref>