Canis lupaster lupaster: differenze tra le versioni
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Prima del 2015, lo stato tassonomico di questo animale era controverso, essendo classificato sia come una sottospecie di sciacallo dorato che di lupo grigio.
[[Wilhelm Friedrich Hemprich|Hemprich]] e [[Christian Gottfried Ehrenberg|Ehrenberg]] notarono quanto l'animale assomigliasse il lupo grigio, e gli diedero il nome binomiale ''Canis lupaster'' nel 1832. Similmente, [[Thomas Henry Huxley]], dopo aver notato le somiglianze tra i crani di ''lupaster'' e i [[Canis lupus pallipes|lupi grigi d'india]], classificò l'animale come una sottospecie di lupo grigio. Nel 1926 però, [[Ernst Schwarz]] lo [[Sinonimo (tassonomia)|sinonimizzò]] con lo [[Canis aureus|sciacallo dorato]]. Questa classifica non fu discusso fino al 1981, quando Walter Ferguson dell'università di Tel Aviv sostenne che ''lupaster'' fosse una sottospecie di lupo grigio in base di misure craniche, dichiarando che la classificazione dell'animale come una variante di sciacallo fosse basato solo sulle sue dimensioni piccole, e che la sinonimizzazione precedeva la scoperta del [[Canis lupus arabs|lupo grigio arabo]], che è una sottospecie legittima di lupo grigio di dimensioni ridotte.<ref name="ferguson1981">{{Cita pubblicazione|autore=Ferguson, W.W.|anno=1981|titolo=The systematic of ''Canis aureus lupaster'' (Carnivora : Canidae) and the occurrence of ''Canis lupus'' in North Africa, Egypt and Sinai|rivista=Mammalia |volume=4|pp=459–465}}</ref> I tratti lupini dell'animale furono confermati nel 2011, quando varie popolazioni di "sciacallo dorato" in Egitto e nel Corno d'Africa classificate come ''Canis aureus lupaster'' furono trovati d'avere [[DNA mitocondriale]] più vicino a quello del lupo grigio che allo sciacallo dorato.<ref name="Rueness2011">{{Cita pubblicazione|cognome1= Rueness |nome1=E. K. |cognome2= Asmyhr |nome2=M. G. |cognome3= Sillero-Zubiri |nome3=C. |cognome4= MacDonald |nome4=D. W. |cognome5= Bekele |nome5=A. |cognome6= Atickem |nome6= A. |cognome7= Stenseth |nome7= N. C. |curatore-cognome1= Gilbert |curatore-nome1= Thomas M |titolo=The Cryptic African Wolf: Canis aureus lupaster is Not a Golden Jackal and is Not Endemic to Egypt | doi = 10.1371/journal.pone.0016385 |rivista=PLoS ONE | volume = 6 |numero=1 |pp=e16385 |anno=2011 | pmid = 21298107| pmc =3027653 }}</ref> Tracce di questo DNA furono rinvenute in canidi abitanti d'una zona lunga 6.000 km che ricopriva Algeria, Mali e Senegal. In più, gli esemplari africani dimostravano una diversità di [[Nucleotide|nucleotidi]] e [[Aplotipo|aplotipi]] superiori a quelli dei lupi grigi dell'India e dell'Himalaya, così dimostrando che avessero una popolazione ancestrale più vasta, e che fossero forniti d'una popolazione di 80.000 femmine. Entrambi questi studi proposero il
== Note ==
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