Federazione universitaria cattolica italiana: differenze tra le versioni
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Acronimo (da FUCI a F.U.C.I.) e la definizione ("gruppi di studenti universitari" in "gruppi di studentesse e studenti universitari"). |
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Rispetto all'esperienza dei [[referendum sul divorzio]] e sull'[[aborto]], che fu lacerante per l'associazionismo cattolico, la sensibilità fucina sottolineò in particolare l'importanza della testimonianza personale e la relatività di ogni regolamentazione legislativa, di per sé sempre parziale e da non sopravvalutare in una logica di scontro.<ref name="divorzio">Si vedano in particolare gli scritti dell'ex presidente Alfredo Carlo Moro, ripubblicati recentemente a cura di Tiziano Torresi nella raccolta ''Vivere nella storia. Scritti di impegno civile ed ecclesiale'', 2014.</ref>
La FUCI fu protagonista della gestione del cambiamento dell'[[università]] dell'era pre-[[Luigi Berlinguer|Berlinguer]]. All'impegno nell'università si affiancò una critica sempre più marcata dell'unità dei cattolici in politica, che portò alcuni politici, che in gioventù avevano avuto ruoli di responsabilità all'interno della Federazione, a dare vita nel [[1993]] con [[Ermanno Gorrieri]] alla compagine dei [[Cristiano Sociali]], cofondatori nel [[1998]] dei [[Democratici di Sinistra|DS]] e infine confluiti nel [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. Tali scelte, in sintonia con altri esponenti del cattolicesimo democratico tra cui lo storico [[Pietro Scoppola]], furono ispirate a quelle di molti esponenti dei movimenti europei ed internazionali federati con la FUCI nel movimento internazionale degli universitari cattolici [[Pax Romana-Miec]] che già operavano in sistemi bipolari e con partiti misti di laici e cattolici nel centrosinistra europeo. Da tali movimenti provenivano, tra gli altri, l'ex presidente della [[Commissione
Esaurito il periodo del centrosinistra e della fase più attiva della Democrazia Cristiana, la FUCI ha maturato e proposto l'esigenza sempre più stringente di [[riforma istituzionale|riforma delle istituzioni]] del paese in grado di far fronte alla sempre più ampia e pericolosa frattura fra politica e società civile. Quest'alta ed elaborata riflessione è confluita nel grande contributo che la FUCI, dopo il congresso di [[Bari]] del [[1989]] ha saputo dare, anche a mezzo della promozione del [[referendum]] del [[1993]], per la riforma della [[legge elettorale]] in senso [[Sistema maggioritario|maggioritario]], che garantisse stabilità di governo in un equilibrio [[bipolarismo|bipolare]] alla mutata situazione politica.
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